Secondo gli investigatori il giovane fu ucciso nel 2009: il corpo mai ritrovato
Si riapre il caso sull'omicidio di Cristofer Oliva, il 19enne del Rione Alto di cui si persero le tracce la sera del 17 novembre 2009. La Corte di Cassazione ha cancellato la condanna a 25 anni e sei mesi di reclusione emessa in secondo grado per Fabio Furlan, accusato di aver ucciso e fatto sparire il corpo (mai ritrovato) del suo migliore amico. Accolte le istanze dell'avvocato Saverio Senese che ha contestato le prove che avevano portato alla condanna del ragazzo originario del quartiere di Chiaiano. Rinviati gli atti in Corte d'Appello per un nuovo processo.
Furlan, oggi 27enne, è l'unico imputato nel processo per la morte di Cristofer Oliva. Ad incastrarlo alcune intercettazioni telefoniche e ambientali. Venne arrestato il 15 gennaio 2011 con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Oliva scomparse in circostanze misteriose la sera del 17 novembre 2009. Quando i familiari del ragazzo rivolsero un appello dagli studi del programma Rai "Chi l'ha visto" per avere notizie del giovane fu una segnalazione anonima giunta nel maggio 2009 a dare una svolta alle indagini. L'agghiacciante telefonata: "Cristofer Oliva è morto, gli amici sanno. Cercate a Secondigliano". Da allora gli inquirenti concentrarono gli sforzi investigativi verso il piccolo gruppo di amici.
Furlan dovrebbe essere scarcerato a giorni dopo aver scontato una condanna a quattro anni per droga.