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Attualità

A volte tornano in mente le sue parole “NON ABBIATE PAURA”

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Dopo il susseguirsi di attentati, terremoti e disastri in tutto il mondo, proponiamo la lettura di un messaggio lasciato da uno dei più grandi Papa avuto al mondo.

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna.

 

Quante volte ci ripieghiamo su noi stessi, ci chiudiamo nei nostri problemi, nelle nostre ansie, nelle nostre angosce, nelle nostre miserie, nei nostri timori, illudendoci di poterli risolvere, di potercene sbarazzare, da soli?

Come bambini smarriti e sconfortati ci rifugiamo nell’abisso del dolore, ci chiudiamo in un piccolo, oscuro angolo del nostro cuore, in un recondito antro della nostra mente, sperando di trovarvi la forza per rialzarci, per ritornare a vedere la luce, a sperare.

Quante volte ci barrichiamo entro i confini dell’ignoranza, della supponenza, dell’egoismo, della diffidenza, dei pregiudizi pur di non metterci in gioco, di non esporci, di non fidarci di noi stessi, ancora prima che degli altri?

“Non abbiate paura!” sono le parole del padre buono, premuroso, delicato e forte che affianca il figliolo tremante davanti alla vita, davanti ad una realtà che gli sembra incomprensibile, insormontabile, insopportabile.

Appena salito al soglio pontificio, Giovanni Paolo II ha ammesso di avere, egli stesso, paura. Si è rivelato in tutta la sua misera debolezza ammattendo di essere  in balia di un sentimento umano, troppo umano.

Ma è riuscito a vincerlo affidandosi a Dio, alla Madonna (Totus tuus) e chiedendo l’aiuto a ciascuno di noi.

Così, dopo avere confessato di essere spaventato dal grande compito affidatogli dal Padre, ha iniziato ad essere egli stesso la testata d’angolo, la pietra sulla quale avrebbe poggiato la Chiesa del nuovo millennio.

E nell’omelia di inizio pontificato, dopo avere messo a nudo i propri timori, le paure, le debolezze, è diventato un modello, un punto di riferimento, un leader carismatico.

Scomodo, certo, ma apprezzato da tutti per la sua coerenza, per il suo amore, per la sua presenza.

Esteri
messico

Un punto di riferimento, un esempio vivente persino per quegli stessi giovani che tanti si limitavano ad etichettare come senza valori, indifferenti, egoisti, intimoriti da un mondo feroce, spietato, senza anima, che li aveva resi a sua immagine dimenticando di essere, invece, riflessi dell’Amore di Dio.

Papa Giovanni Paolo II li ha conquistati con i suoi modi semplici e spontanei, con una straordinaria capacità di amare e di trasmettere il messaggio evangelico, non solo a parole ma nei fatti, nei severi e debiti moniti paterni poi destinati a sciogliersi in tenerissimi sorrisi, in dolcissimi sguardi, in caldi abbracci. “Non abbiate paura!” 

Non abbiate pura a guardare in faccia la vita, a prendere le vostre responsabilità, ad accettare la sofferenza ed il dolore, ad ammettere le vostre debolezze, i vostri sentimenti…   

Le sue parole tuonano ancora nell’aria a tanti anni di distanza. Ed ogni volta che risuonano non mancano di commuovere, di sconvolgere, di interpellare, di chiedere a ciascuno di noi il coraggio, la forza, la fede per essere noi stessi, fino in fondo.

Tante volte è difficile capire che cosa c’è nel nostro cuore, che cosa travaglia il nostro spirito, quale è il nostro senso, la ragione della nostra esistenza.

E tali dubbi possono travolgerci, distruggerci, trasformandosi in disperazione… ma solo quando e se ci chiudiamo in noi stessi.

Se, invece, ci apriamo a Cristo, il solo che conosce ogni angolo del nostro cuore, se gli spalanchiamo le porte e lo accogliamo negli altri, se impariamo a fidarci del prossimo, a con-dividere i nostri tormenti, allora la paura scompare, si scioglie come le tenebre all’aurora, come la neve accarezzata dal sole.

Solo spalancando le porte del nostro cuore all’Amore, possiamo smettere di tremare, di essere schiavi  ed iniziare ad essere Figli, possiamo incominciare davvero a vivere