di Carlo Tarallo
E adesso che si fa? Il Napoli ieri sera ha confermato tutti i limiti difensivi, beccando due pappine in un minuto dalla Sampdoria e buttando al vento tre punti che sembravano già in tasca dopo la doppietta di Higuain. Sono già quattro le reti incassate in due partite: i mancati acquisti in difesa, le promesse non mantenute dal presidente Aurelio de Laurentiis, condannano gli azzurri a un’altra stagione di sofferenze e amarezze. Da Benitez a Sarri non cambia nulla, e del resto puoi variare tutti i moduli (dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2) ma se i difensori sono sempre gli stessi il prodotto resta identico: la difesa del Napoli è un colabrodo. Non è arrivato alcun rinforzo di primo piano nel settore che più fa acqua, e il pubblico è sempre più deluso. Cori e striscioni contro De Laurentiis, che già mette il nuovo allenatore sulla graticola: “Prima di 5-6 partite – ha dichiarato a Kiss Kiss – non si possono vedere gli effetti del cambiamento, altrimenti ci assumiamo le responsabilità”. Il copione era già scritto: se va male con la Samp, addosso a Sarri. E questo sta accadendo: siti e giornali locali, da sempre appiattiti sulla gestione tecnica e finanziaria della società, stanno facendo di tutto per deviare l’attenzione dei tifosi delusi e tentare di “salvare” De Laurentiis. Il quale, nel dopo partita, ha messo nel mirino la Gazzetta dello Sport, quotidiano nazionale che non ha risparmiato critiche al mercato degli azzurri: “Si permette di tirare fango dicendo che quest’anno alla prima giornata c’era meno gente dell’anno scorso, quando i numeri ci dicono che non è così. Quando ho dei giornalisti juventini in un giornale già nordista, devo dire ai napoletani di non leggere la Gazzetta”. Tutto ciò mentre c’è chi per salvare il caro Aurelione le spara grosse: alcuni commentatori stanno facendo circolare la voce che il Napoli abbia rifiutato una offerta da capogiro per Hamisk da parte della Juve. Una “indiscrezione” pro-De Laurentiis che sta scatenando un mare di critiche nei confronti dei giornalisti sportivi napoletani sui social network.
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