Il pm chiede anche tre anni per un vigile del fuoco e un agente municipale
Arrivano le richieste di condanna per i tre imputati nel processo per la morte di Cristina Alongi, la donna morta a 44 anni in via Aniello Falcone dopo essere stata travolta da un pino secolare mentre era a bordo della sua auto. Era il 10 giugno del 2013.
Nel processo che si sta celebrando dinanzi al giudice Nicola Miraglia del Giudice, il pm Sergio Amato – secondo quanto riporta Repubblica Napoli – ha chiesto la pena di quattro anni per la funzionaria agronoma del Comune di Napoli Cinzia Piccioni, che aveva effettuato un sopralluogo presso i giardinetti di via Aniello Falcone due mesi prima della tragedia.
Tre anni e tre mesi chiesti invece per il vigile Marino Reccia, che era nella sala operativa della polizia municipale il 27 maggio 2013, quando i vigili del fuoco chiamarono per inoltrare la segnalazione proveniente dal titolare del Baretto di via Aniello Falcone, che aveva telefonato ai pompieri dopo aver notato un “accenno di frattura” nell’albero. Chiesti infine tre anni per vigile del fuoco Tiziano Fucci, che girò alla polizia municipale la segnalazione del titolare del bar. I tre sono accusati di omicidio colposo e disastro colposo sono i reati contestati. La sentenza è prevista dopo l’estate.
«È chiaro che la tragedia non può essere ascritta a mera casualità. Il mio indirizzo politico e amministrativo è sempre stato di intervenire, in caso di situazioni di potenziale pericolo, anche in assenza di fondi». Queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha testimoniato la scorsa settimana al processo sulla morte di Cristina Alongi. «Subito dopo l’evento – ha precisato – ho disposto verifiche e un censimento di tutti gli alberi della città e grazie al miglioramento del bilancio di intervenire per la loro messa in sicurezza».