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Società

Mattinata in tribunale per Ilaria D’Amico: guai col fisco

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Mattinata in tribunale per la giornalista sportiva Ilaria D’Amico, parte civile nell’ambito del processo a carico del suo ex commercialista, Davide Censi, accusato di truffa per aver sottratto oltre di 1,2 milioni di euro destinati al pagamento delle tasse. Abito rosa e occhiali da sole in testa, D’Amico, assistita dal suo avvocato ha risposto per circa un’ora alle domande delle parti, davanti al giudice della nona sezione penale del tribunale di Piazzale Clodio.  «Ci ha accoltellato alle spalle con il suo comportamento», ha spiegato la giornalista televisiva, riferendosi al ragioniere che per anni ha curato la sua contabilità, finendo per metterla nei guai con il fisco.

«È stato un incubo, faceva il suo lavoro in modo sciatto come fosse un macellaio», ha detto D’Amico parlando del trattamento ricevuto dal suo ex commercialista. «Censi era più di un commercialista per me e la mia famiglia – ha proseguito – era una specie di tata che seguiva la mia contabilità da oltre 15 anni e verso di lui riponevo fiducia totale». La stessa conduttrice ha poi sottolineato come non avesse avuto modo di sospettare di qualcosa fin quando, nel giugno del 2013, i finanzieri hanno bussato alla sua porta. «Sono stata contenta dei controlli della finanza -ha spiegato- perché mi hanno fatto capire cosa stava succedendo». 

Secondo D’Amico, inoltre, sua mamma, che le fa da procuratrice, in virtù del rapporto di fiducia con Censi avrebbe firmato «anche fogli in bianco». «Potrebbe aver firmato qualsiasi cosa», ha detto riferendosi alla madre, raccontando che in realtà il denaro veniva sottratto senza essere utilizzato per pagare il fisco. In particolare, ha riferito D’Amico, «Il denaro mio e della mia famiglia -ha aggiunto D’Amico- veniva preso dal mio commercialista attraverso consulenze delle quali non ero a conoscenza».  In generale sul comportamento del professionista al quale aveva affidato la sua contabilità, «non so se Censi fosse in cattiva fede ma non credo. Una persona che si comporta così avrebbe avuto tutto l’interesse a tenere lontana la finanza. Ora sto pagando cifre mostruose per errori stupidi di amministrazione contabile».

D’Amico, proprio per problemi legati al pagamento delle tasse tra il 2009 e il 2011, era stata indagata dalla procura capitolina per una presunta evasione fiscale. «Ho avuto un gravissimo danno di immagine. Sono finita sui giornali come una persona che evade le tasse. Avere quegli articoli su tutti i giornali è stato un danno enorme».