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Politica

L’Onu ammonisce: gli Usa controllino le armi

Press Conference by H.R.H. Prince Zeid Ra'ad Zeid Al-Hussein, Permanent Representative of Jordan to the United Nations and the President of the Security Council for the month of January.
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La strage di due giorni fa a Orlando, in Florida, non ha smosso solo le coscienze di tutto il mondo. L'Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein ha infatti ammonito ed esortato gli Stati Uniti ad adottare misure all'altezza per il controllo delle armi. Preso atto di ciò che è accaduto al Pulse («riprovevole nonché pericoloso il fatto che la strage di Orlando sia già usata per promuovere sentimenti omofobici o islamofobici») Zeid ha chiesto agli Usa di rispettare l'obbligo di proteggere i propri cittadini da «attacchi violenti spaventosamente banali ma prevenibili e che risultano direttamente da un insufficiente controllo delle armi». Le parole dell'Alto Commissario arrivano attraverso una nota ufficiale diffusa a Ginevra. Nello specifico: «È difficile trovare

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una giustificazione razionale alla facilità con la quale gente si può procurare armi, fucili d'assalto inclusi, a dispetto di precedenti criminali, di uso di droghe, un passato di violenza domestica, malattia mentale o un contato diretto con estremisti, del Paese o stranieri». Parole dure che rappresentano anche a larghi tratti quello che è il pensiero di molti occidentali. L'Alto commissario Onu ha denunciato una “propaganda irresponsabile” secondo la quale le armi a fuoco renderebbero «la società più sicura mentre tutte le prove indicano il contrario». E poi, in conclusione, si chiede: «Quante ulteriori uccisioni di massa di scolaresche, di colleghi, di fedeli afro-americani? Quante altre sparatorie contro musicisti di talento come Christina Grimmie o politici come GabrielleGiffords, ci vorranno prima che gli Stati Uniti adottino un solido regolamento delle armi?». Gli esempi sono troppi, ma ora bisogna agire per garantire la sicurezza di cui tutti hanno bisogno.