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benessere

Le proprietà benefiche e curative dell’aglio

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L’aglio proviene dall’Asia centrale (Iran e Afganistan), ma esso è coltivato e ben noto in tutto il mondo fin dall’antichità, dalla Cina all’India, all’Egitto. Attualmente, in Italia, sono adibiti alla coltivazione dell’aglio circa 4500 ettari, specialmente in Campania, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto. Nell’antico Egitto l’aglio era considerato un alimento dalle proprietà terapeutiche in grado di migliorare la resistenza e la forza degli schiavi che costruivano le piramidi.
Molti secoli fa i medici greci Ippocrate e Dioscoride lo raccomandavano per curare disturbi digestivi, lebbra, cancro, ferite, infezioni e problemi cardiaci. Durante il secondo conflitto mondiale i medici dell’esercito russo, rimasti a corto di medicinali, adoperavano l’aglio per curare i soldati feriti. Alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione di aglio negli animali ha il duplice effetto di aumentare il testosterone e di ridurre il cortisolo. Pertanto l’aglio sembra essere in grado di aumentare la crescita muscolare.
L’aglio ha inoltre effetti positivi sul sistema circolatorio.
Insieme all’attività di riduzione del colesterolo e dei trigliceridi, l’aglio evidenzia un’importante azione antiaggregante piastrinica, antitrombotica e normalizzante la pressione arteriosa. Come tale, agisce quindi contemporaneamente su più fattori di rischio aterosclerotico.
Alcuni botanici ritengono che l’aglio sia originario dell’Asia centrale.
L’aglio contiene potenti sostanze chimiche che rimangono isolate finchè non viene tagliato o schiacciato. Quando queste sostanze vengono in contatto tra loro si sprigiona, l’allicina una molecola che dà all’aglio il tipico gusto e aroma.
L’unico svantaggio? Beh, che vi piaccia o no, dopo aver mangiato aglio, il suo forte odore conferirà al vostro alito la caratteristica fragranza da molti ritenuta sgradevole. Potete mascherare il tutto masticando qualche foglia di prezzemolo o alcuni chiodi di garofano, oppure facendo dei risciacqui con collutorio.
Un’ultima considerazione: non abbuffatevi di aglio, la moderazione è la chiave di tutto, se per esempio assumete troppo aglio crudo per lunghi periodi correte il rischio di sviluppare problemi intestinali ed anemia.

L’aglio è una delle piante medicinali considerate da sempre indispensabili, poiché dotata di infinite proprietà salutari.
L’aglio si presenta come pianta erbacea alta dai 30 agli 80 cm, che allo stato selvatico è perenne, mentre coltivata si propaga esclusivamente per via vegetativa a causa della sua sterilità. L’aglio possiede una parte ipogea costituita principalmente dal bulbo, rivestito da involucri rossicci e composto a sua volta da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi, che forniscono la droga, cioè la parte utilizzata in campo fitoterapico.
Il bulbo dell’aglio è uno dei rimedi più antichi e diffusi dalla medicina popolare. I composti solforati contenuti nell’aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l’allicina: questa viene liberata quando l’enzima allinasi agisce sull’alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca. I composti solforati contenuti nell’aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l’allicina: questa viene liberata quando l’enzima allinasi agisce sull’alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca.
L’aglio sprigiona il suo odore caratteristico ogni volta che viene “danneggiato”, per esempio durante la masticazione, il taglio, oppure la spremitura; questo è il motivo per cui gli spicchi interi non hanno odore. In effetti, nella cellula intatta l’alliina e gli altri solfossidi sono confinati nel citoplasma, mentre il suo enzima idrolitico – allinasi – è presente solo nel vacuolo: la distruzione della struttura cellulare dell’aglio libera così il suddetto enzima, che determina idrolisi dei solfossidi e loro trasformazione in disolfuri e trisolfuri.
L’allicina è un antibiotico notevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur.
Oltre all’allicina, l’aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina; è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, quali magnesio, calcio, fosforo, iodio e ferro; sono presenti tracce di zinco, manganese, selenio, vitamina C (solo nell’aglio fresco), provitamina A, vitamine B1-B2-PP; contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi). Proprietà Curative dell’aglio
Tra le numerose proprietà ascritte all’aglio c’è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli; tale effetto è dovuto alla presenza dell’acido fitinico, che da un lato lega le sostanze minerali e dall’altro può essere trasformato in inositolo, una sostanza simile alle vitamine in grado di stimolare la crescita cellulare.
L’aglio contiene anche alcaloidi che svolgono un’azione simile a quella dell’insulina, abbassando il livello di glicemia nel sangue: per questa ragione l’aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete ed in altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri.
L’aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l’organismo; è un potentissimo vermicida, un regolatore della pressione arteriosa (agisce provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari), riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l’aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi), regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Una delle proprietà più importanti ed interessanti dell’aglio è quella riguardante la sua caratteristica funzione antibiotica (azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-): è infatti un valido antibiotico da utilizzare nei casi i cui la flora batterica intestinale sia stata alterata da cure precedenti. A differenza degli antibiotici di sintesi, l’aglio – mentre si occupa dei batteri patogeni – non solo non attacca la flora batterica saprofita, ma ne favorisce addirittura il ripristino.
Questa pianta costituisce un ottimo rimedio contro meteorismo e crampi addominali, ed è utilissima anche in caso di diarrea acuta e cronica o feci muco-sanguinolente (dissenteria).
Studi clinici hanno riportato l’azione dell’aglio anche nei confronti dell’Helycobacter pylori, il batterio in parte responsabile dell’ulcera gastrica e dello sviluppo di forme tumorali allo stomaco.
Un’altra proprietà dell’aglio è quella di proteggere dai pericolosi metalli pesanti, sostanze molto dannose che entrano nell’organismo attraverso smog, otturazioni dentali di vecchia concezione (es. al piombo), frutta ed ortaggi contaminati,; gli organi maggiormente colpiti dai metalli pesanti sono i polmoni, i reni, il fegato ed il sistema nervoso, con effetti che vanno dal sintomo immediato sino a manifestazioni patologiche a distanza di diversi anni. In che modo agisce l’aglio in questo senso? Si comporta da chelante: in pratica, i composti solforati presenti tra le molecole dell’aglio si legano stabilmente alle molecole di mercurio, piombo e cadmio presenti nell’organismo, che in questo modo vengono eliminate con facilità.

Aglio: effetti collaterali, controindicazioni ed interazioni farmacologiche
Come abbiamo visto l’aglio possiede molte proprietà curative, tuttavia c’è da tener presente un’accortezza: se si desidera utilizzare l’aglio come antibiotico bisogna considerare il fatto che questo perde molte delle sue proprietà durante la cottura, quindi occorrerebbe evitare di sottoporlo a temperature troppo elevate e/o a cotture prolungate.
L’aglio, a parte casi di allergie o intolleranze individuali, non comporta grossi effetti collaterali; tuttavia, l’uso continuativo può portare odorizzazione dell’alito e della pelle. A dosi elevate l’aglio può portare gastriti, nausea, vomito e diarrea (per aumento della produzione di acido cloridrico), quindi è controindicato in soggetti affetti da ulcera peptica e gastrite.
Non utilizzare in gravidanza ed allattamento.
Gli estratti di aglio presentano numerose interazioni farmacologiche, quindi i soggetti che intendono assumere questo prodotto come terapia devono porre molta cautela e soprattutto chiedere consiglio al medico o al farmacista.
Le principali interazioni farmacologiche riguardano:

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