Avere tutta la Tv d’Europa a portata di mouse: dai porno alle partite di calcio, nulla è precluso. Il prezzo? pochi euro al mese e una truffa ai danni dei broadcaster internazionali e di tutti quelli regolarmente abbonati. In cambio? Alta definizione, audio in sincrono e zero pubblicità invasiva.
Il Fatto Quotidiano ha riportato la tipica modalità con la quale le persone si avvicinano alla truffa. Si contatta il truffatore via Skype, che manda un link che non apre nessuna pagina sul web, ma che fa scattare un download automatico: “Apri il file con VLC e dimmi se parte, cosa vedi e se ti piace”. Come no, funziona tutto bene e questo patto merita di essere stretto. “Per vedere la
scaletta
con tutti i canali schiaccia il tasto destro del mouse”.
Così appare magicamente una lista di circa
mille tv
. Dentro c’è di tutto. Il bouquet completo di
Sky Italia
, da Sky Sport24 ai pacchetti
Cultura
e Intrattenimento, passando per
Primafila
, ovvero i film che per gli stessi abbonati della tv di
Rupert Murdoch
prevedono un pagamento extra per la visione. Idem con
Mediaset Premium
: si vede perfettamente tutta la
Serie A
, Joy,
Emotion
, i cinque canali di cinema. L’utente ha solo l’imbarazzo della scelta anche per quanto riguarda le tv straniere. Oltre venti programmi spagnoli e francesi, tutto Sky Uk e Sky Deutschland. Molti giorni si arrivano a toccare
1680 canali visibili
ventiquattr’ore su ventiquattro con ritardi attorno ai 15 secondi rispetto a chi ha un regolare
abbonamento
. E basta premere pausa su VLC per creare un
MySky casereccio
, evitando di perdersi un solo secondo di partite o film se qualcuno bussa alla porta. Una pacchia. Soprattutto se costa appena
dieci euro
al mese. L’uomo contattato da
ilfattoquotidiano.it
propone un abbonamento a quel prezzo, ma in rete c’è chi chiede anche 5 euro per trenta giorni. E più si allunga il periodo di sottoscrizione, più cala il costo fino gli
80 euro per un anno
.
Allacciato il contatto, bastano pochi minuti per ottenere un
link definitivo
, sedersi in poltrona e godersi la truffa. Si può pagare tramite
Postpay
,
Skrill
o
Paysafecard
. Gli ultimi due garantiscono l’assoluto
anonimato
per chi “sottoscrive” l’abbonamento. Con Paysafecard in un qualsiasi
tabaccaio
, senza presentare documenti, è possibile richiedere un tagliando con un codice pin, consegnare la
banconota
da 10 euro e, una volta su Skype, inviare il numero seriale a uno degli angeli della tv pirata. Incassata istantaneamente la somma sul suo conto, riattiva il link di prova. Da quel momento, per un mese, si è nel fantastico mondo delle Iptv che rubano il segnale alle pay. Ma se
troppi utenti
sono online nello stesso momento si rischia un blocco, come avviene sulle
piattaforme streaming
gratis? Il dubbio viene subito fugato: “Aggiungiamo
server
di volta in volta, siamo in
down
raramente – rassicura – Ci risentiamo pochi giorni prima della scadenza per il prossimo pagamento. Se hai
problemi
, sono sempre qui”.
A questo punto è necessario spiegare come funziona una Iptv. L’
Internet protocol television
è una tecnologia che riproduce contenuti video sfruttando una connessione Internet a banda larga, così i clienti regolari possono accedere al loro abbonamento su diversi device. Succede con le
tradizionali pay-tv
, come nel caso di Sky Go e Premium Play, oppure con piattaforme a pagamento come
Netflix
e
Chili
. Il vantaggio è reciproco, sia per i contenuti live che per quelli on-demand: se da un lato il cliente può guardare la
Serie A
al pc, dall’altro i broadcaster offrono un servizio in più senza dover investire grosse cifre nella gestione delle
infrastrutture
fisiche
. Quel lavoro lo fa chi fornisce la connessione
Internet
. L’angelo della tv pirata rompe il meccanismo, viola i
codici criptati
dei contenuti live trasmessi in tutta Europa e gira il segnale sui
computer
di chi paga il suo abbonamento. Il metodo testato da
ilfattoquotidiano.it
è solo l’ultima frontiera del furto di segnale via Internet, il più veloce e più economico. Fino a pochi mesi fa il re del
mercato illegale
era il
card sharing
, la condivisione più o meno consenziente di un abbonamento alla pay tv con altri utenti, che sfruttava Internet per arrivare nelle case degli clienti-pirata. In quel caso, però, era necessario avere un
decoder
collegato alla rete e alla
televisione
, la sola in grado di riprodurre (finalmente) le immagini.
A dicembre Sky ha assestato un colpo probabilmente definitivo a questo sistema, cambiando l’
algoritmo di decodifica
e impedendo quindi la visione su decoder alternativi. Una mossa arrivata dopo molte operazioni della
Guardia di Finanza
tra il 2008 e lo scorso novembre, che hanno portato alla segnalazioni di oltre cento tra “menti” e
utenti
. Nonostante ciò su Internet si trovano ancora decine di offerte che invitano alla visione delle pay tv a
prezzi stracciati
grazie ad appositi decoder taroccati. E sull’onda della mossa difensiva del gruppo di Murdoch si sono moltiplicate le
playlist di Iptv
, alcune free e altre no. Le prime ovviamente non garantiscono una visione ottimale, mentre il servizio a
pagamento
, come testato da
ilfattoquotidiano.it
, è impeccabile
Mentre Sky e Mediaset hanno preferito non commentare, da
fonti di polizia
filtra preoccupazione per un fenomeno “emergente” ma con numeri in “
costante crescita
” e per questo “
monitorato
”. Anche perché arreca un danno alle pay tv italiane, il cui bacino rappresenta il 37 per cento del
mercato televisivo
con i suoi 3 miliardi di euro secondo i dati dell’
International Communication Market Report 2015.
Il danno infatti si riverbera sull’offerta dei broadcaster: maggiori abbonati corrispondono a maggiori introiti da investire nelle
produzioni
. Anche se, spiega il docente
Simone Autera
dell’Università Bocconi, “quello con atteggiamenti pirata è un pubblico che non necessariamente acquisterebbe l’abbonamento offerto a prezzo di
mercato
”. Se non è quantificabile il numero dei clienti sottratti a Sky e Mediaset, quello che preoccupa, sottolineano ancora in
ambienti investigativi
, “è la scarsa percezione del rischio corso da chi sceglie un sistema illegale per vedere canali criptati”. Basta digitare “
Iptv 10 euro
” su Google per ottenere 629mila risultati in meno di mezzo secondo.