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mercoledì, 19 dicembre 2018

E’ una mappa in continua evoluzione quella dei clan a Napoli. Secondo l’ultima relazione della Dia – relativa al secondo semestre del 2015 -, il contesto criminale partenopeo si presenta lacerato da numerosi episodi violenti con il reiterarsi di omicidi e atti intimidatori che contribuisce ad alterare i già precari equilibri. 

TENSIONE COSTANTE – Dal centro storico di Napoli (in primis a Forcella e alla Sanità) passando per l’area orientale della città (a Ponticelli tre morti ammazzati in pochi mesi) fino alla zona occidentale (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Rione Traiano) dove con atti intimidatori a colpi di kalashnikov  le organizzazioni criminali fanno sentire la propria presenza, la camorra napoletana si arricchisce soprattutto con droga e racket. Ecco la mappa interattiva divisa per quattro aree: centro città, periferia orientale, periferia occidentale e zona settentrionale (CLICCA SULLA MUNICIPALITA’ CHE TI INTERESSA).

VITTIME INNOCENTI – Da un lato i sodalizi storici in momentanea difficoltà operativa dall’altro gruppi emergenti che si caratterizzano a loro volta per l’assenza di una strategia unitaria. In mezzo battaglie per il controllo degli affari illeciti che hanno stramazzato al suolo decine di rivali ma anche vittime innocenti. Tre nel 2015: Luigi Galletta, 22enne meccanico di Forcella, Gennaro Cesarano, 17enne del Rione Sanità, e Maikol Giuseppe Russo, 27enne ambulante di Forcella. 

I NUMERI – Sono oltre una trentina i sodalizi criminali presenti nelle Dieci Municipalità di Napoli. A questi va poi aggiunto un fitto sottobosco di famiglie minori, considerate satelliti o, addirittura, in ascesa.  L’esercito di affiliati si aggirerebbe sui 1500 uomini, con i clan che – rileva la Dia – sfruttano sempre di più la possibilità di offrire un guadagno settimanale, sebbene di illecita provenienza, alle fasce più povere della popolazione.