I dati riguardano le abitazioni nuove (-0,7% rispetto al primo trimestre 2015), quelle esistenti (-1,4%), le case acquistate dalle famiglie per essere occupate direttamente, e “il mattone” come forma di investimento. Sull’indice calcolato, però, le abitazioni nuove “pesano” meno, ossia circa un quinto rispetto alle abitazioni esistenti.
Al tempo stesso, i dati dell’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del Mercato Immobiliare) sottolineano una tendenza opposta per quanto riguarda il volume di abitazioni scambiate: nel primo trimestre del 2016, la compravendita di case ha registrato un aumento importante (20,6%). Per questo, l’Istat parla di”vischiosità” dei prezzi, che tardano a crescere in accordo con la crescita della domanda, e sono anzi diminuiti.