Lo scandalo del petrolio si allarga. Anche il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è ora indagato per traffico illecito di rifiuti nell’inchiesta di Potenza che ha già fatto dimettere l’ex ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Anche De Giorgi, come il fidanzato dell’ex ministro, riporta Repubblica, “è indagato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze per una storia riguardante l’Autorità portuale di Augusta” e per “abuso d’ufficio”. De Giorgi, in scadenza di mandato, è tra l’altro “l’ideatore di Mare nostrum” e il suo nome, ricorda Repubblica, “è circolato negli ultimi mesi per una candidatura al vertice della Protezione civile”. Nel registro degli indagati dell’inchiesta di Potenza sull’impianto di Tempa Rossa è stato iscritto anche un dirigente della Ragioneria della Stato,Valter Pastena. Intanto, dalla scuola di formazione Classe Democratica, e ha detto: “Siamo sotto attacco”. Il premier l’allarme al partito in vista delle elezioni amministrative facendo riferimento agli insulti di Beppe Grillo sul caso petrolio dopo le dimissioni da ministro Federica Guidi. “Chi ruba – spiega il premier- lo decidono le sentenze, e noi siamo perché ci siano le sentenze e perché i magistrati lavorino, ma quando si fa di tutto perché la si butti in rissa, quando un scrive che siamo tutti complici, tutti collusi e con le mani sporche di denaro e petrolio, chi dice questo ne risponde nelle sedi opportune”. “Noi siamo come loro? Noi non siamo come voi, persone che vanno agli attacchi personali, che credono ai complotti, noi – dice Renzi – dobbiamo governare contro i populisti con una forza popolare”. Ma non solo c’è solo Federica Guidi. Dalle intercettazioni in mano alla Procura di Potenza emerge, secondo quanto scrive il Corriere della sera che “sono diversi i ministri che si sono adoperati per far approvare l’ emendamento che dava il via libera al progetto Tempa Rossa. Alcuni hanno avuto rapporti diretti con i vertici della Total”. Lo dice il dirigente del colosso petrolifero. A raccontarlo, nelle intercettazioni, è il dirigente del colosso petrolifero Giuseppe Cobianchi al telefono con Gianluca Gemelli, il compagno dell’ allora ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi, costretta a dimettersi per il coinvolgimento nella vicenda.