Vincenzo Noletto
“Un film documentario, un documentario che diventa film. Parto dalle cose di casa, una bambola di mia figlia, per arrivare al mondo incredibile di merce falsa che ci sta invadendo. Diventiamo prima consumatori e poi produttori di schiavitù”. E’ così che il regista Mimmo Calopresti racconta“La fabbrica fantasma” , il suo ultimo lavoro che racconta il mondo della contraffazione con un viaggio che ha inizio nel porto di Napoli e arriva fino in Ungheria e Ucraina, a contatto con trafficanti senza scrupoli. “La fabbrica fantasma” diventa il non luogo che nessuno è pronto a denunciare ma che tutti conoscono, relegata ai margini di un impero in cui tutto è consentito. Così la salute pubblica, le norme sul lavoro, l’economia vengono compromesse perché il mercato non ha confni e a tutto viene dato un prezzo: il più basso possibile. L’importante è sempre e solo il denaro, il controllo e il potere.
“È fondamentale accendere i riflettori sulla criminalità presente in Italia – spiega a Retenews24 il Procuratore della Repubblica di Benevento Giovanni Conzo, alla proiezione al del Gambrinus – questi film sono importanti anche perché portano l’attenzione su temi che passano inosservati o che non sono noti al pubblico”.