CHIUDI
TEMI PRINCIPALI
lunedì, 17 settembre 2018

Il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-Un, Kim Jong-Nam, assassinato in Malaysia, aveva implorato Pyongyang di risparmiargli la vita dopo un fallitto omicidio nel 2012. Lo ha rivelato il capo dei servizi della Corea del Sud in un’audizione a porte chiuse con i deputati. Kim Jong-Nam è morto, secondo le ricostruzioni, per le punture di aghi avvelenati inferte da due agenti donne dei servizi di Pyongyang all’aeroporto di Kuala Lumpur.

L’autopsia sul corpo verrà effettuata oggi, ha dichiarato il capo della polizia malese Abdul Samah Mat senza confermare l’identità dell’uomo, conferma che è, però, arrivata da Seoul. “Il nostro governo è certo che l’uomo assassinato è Kim Jong-Nam”, ha dichiarato Chung Joon-Hee, portavoce del ministero per l’Unificazione di Seoul.

Jong-Nam, il fratello maggiore del leader nordcoreano, era stato per un periodo il più accreditato alla successione a Kim Jong-Il, ma era poi caduto in disgrazia dopo aver provato a entrare in Giappone nel 2001 con un passaporto falso per visitare Disneyland. Da allora, anche per le sue posizioni riformiste, viveva in esilio, principalmente a Macao.

Nel 2012 dalla Corea del Nord era arrivato l’ordine per tentare di ucciderlo, secondo il capo dell’intelligence di Seoul, Lee Byung-Ho. E nell’aprile dello stesso anno “Jong-Nam inviò una lettera” in cui chiedeva di “risparmiare lui e la sua famiglia”, ha riferito un membro della commissione parlamentare sudcoreana per i servizi, Kim Byung-Kee. “Aggiungeva – ha riferito il deputato – ‘non sappiamo dove andare…sappiamo che l’unica via di fuga è il suicidio'”. La ex moglie e l’attuale moglie di Kim Jon-Nam e i tre figli vivono attualmente tra Pechino e Macao e sono “sotto protezione da parte delle autorità cinesi”, ha riferito un altro deputato sudcoreano aggiungendo che Jong-Nam era arrivato in Malaysia il 6 febbraio.

Due donne del gruppo sospettato della morte per avvelenamento di Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, sono state trovate morte. Lo riferisce il corrispondente dell’emittente americana Abc a Seul. Secondo i media giapponesi, che citano fonti del governo di Tokyo, sarebbero in corso verifiche. “Ci sono notizie secondo cui potrebbero essere già morte”, ha riferito l’agenzia Kyodo news. La notizia è stata confermata dal sito web giapponese Tokyoreporter, che cita fonti del governo di Tokyo. Le due donne sarebbero state uccise da un altro agente segreto.

Kim, assassinato lunedì mattina, attendeva di imbarcarsi all’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia, su un aereo per Macao. Il governo di Seul ha confermato l’identità di Kim Jong-nam.

Un arresto. Oltre alle due donne morte, un’altra sospettata, con passaporto vietnamita, è stata arrestata nell’aeroporto di Kuala Lumpur. Lo hanno annunciato le autorità della Malesia. In un primo momento si era parlato di una donna birmana. In un comunicato della polizia, riportato dallo Straits Times, si afferma che è stata fermata al Terminal 2 dello scalo nell’ambito delle indagini sull’assassinio Kim Jong-nam. Secondo la polizia è una 28enne di nome Doan Thi Huong ed è stata identificata dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso dello scalo. La polizia, inoltre, è alla ricerca di altri quattro uomini e di un’altra donna.
[post-correlato]