Francesca morta a 42 anni in ospedale: il suo ultimo post su Facebook sembra profetico

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Francesca morta a 42 anni in ospedale: il suo ultimo post su Facebook sembra profetico

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“Imparate a campare che a muri’ nun ce vo’ niente”. E’ l’ultima foto che, Francesca Napoletano, la donna di 42 anni morta al Monaldi dopo una disperata corsa dall’ospedale San Paolo ha postato su facebook.  Le circostanze del decesso sono ancora da verificare, 5 medici sono indagati, eppure quel post hai il sapore di un presentimento. E sono numerosi i messaggi di dolore e cordoglio sulla bancheca di Francesca per una morte assurda, purtroppo non la prima, a Napoli, di questo genere.

Al momento, l’attenzione della Procura di Napoli è interamente concentrata sull’ospedale San Paolo, ma non è escluso che nelle prossime ore ci sia una valutazione diversa da parte degli inquirenti. Inchiesta condotta dal pm Giuliana Giuliano, magistrato in forza al pool colpe mediche e reati colposi coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Lunedì 14 marzo ci sarà il conferimento degli incarichi per gli accertamenti irripetibili, mentre l’autopsia sul corpo della donna è prevista per martedì 15 marzo alle nove al secondo Policlinico. Inchiesta delicata, che al momento fa leva sulla denuncia di parte e sulle cartelle cliniche sequestrate. Assistiti dal penalista napoletano Gennaro Razzino, il marito e i familiari di Francesca Napoletano chiedono giustizia. Stando a quanto emerge dalla prima ricostruzione dei fatti, la donna è arrivata al San Paolo lo scorso lunedì sette marzo, dopo aver accusato un malore. Accompagnata in ospedale dai genitori, Francesca Napoletano viene ricoverata intorno alle 14, come “codice verde”. La paziente, quindi, non viene ritenuta un caso particolarmente critico. Altro aspetto che i parenti della donna hanno chiesto di verificare riguarda invece la soluzione che viene adottata nel corso della degenza: la paziente viene messa su una barella dalle 14 alle 18.15 quando viene visitata per la prima volta, nonostante le proteste, sempre più disperate del marito, preoccupato per l’acutizzarsi delle fitte sofferte dalla moglie in diverse parti del corpo.

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