Nessuna confusione, nessuna ignoranza geografica; a Londra e dintorni sanno bene che l’Italia è tale dal 1861, come oggi ricordano un po’ tutti. La distinzione tra napoletani, siciliani e altri ha ragioni diverse. E’ quanto affermano esperti del settore interpellati da retenews24.
Prima che nei moduli d’iscrizione alle scuole, la distinzione è alla pagina 11 di un importante documento: PUPIL LANGUAGE DATA ( linee guida del Nord Yorkshire per la raccolta e la registrazione dei dati linguistici degli studenti iscritti alle scuole britanniche).
Ecco il link
http://cyps.northyorks.gov.uk/CHttpHandler.ashx?id=18505&p=0
La classificazione delle lingue d’origine dei ragazzi comprende, oltre alle lingue nazionali, dei sotto- insiemi, che rimarcano differenze di tipo etnico- linguistico. Ecco spiegati i misteriosi codici.
Le informazioni vengono chieste, dunque, dalle scuole su sollecitazione nazionale per raccogliere notizie sulla base etnico- linguistica dei bambini, ma i dati non sono destinati a essere divulgati e vengono, anzi, conservati in modo da salvaguardare la privacy dei nuclei familiari.
Piuttosto, le informazioni linguistiche consentono alle scuole di elaborare strategie di insegnamento e di apprendimento diverse per poter fornire a tutti i bambini la possibilità di imparare in modo diverso e realizzare il loro potenziale. Con la conoscenza dei dati linguistici di base, il governo britannico intende assicurare il raggiungimento di un pieno successo nell’ambito dell’inclusione culturale e linguistica.
Parola d’ordine: inclusione. I dati serviranno ad aiutare le scuole a pianificare l’organizzazione delle risorse necessarie a sostenere attività di apprendimento che sfidino gli atteggiamenti negativi e i pregiudizi nei confronti della differenza. La stessa differenza si fa in molti paesi che hanno grande varianza etnico- linguistica, non solo in Italia…