Altro caos in casa 5 stelle. Un consigliere prima aveva affermato che era solo «fango». Poi la capitolazione qualche ora dopo. Si tratta di Simone Scarabel, il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Veneto beccato dall’autovelox sulla Romea, ha annunciato di aver pagato giusto ieri la multa per eccesso di velocità. Invece fino alla sera prima affermava di aver fatto ricorso al giudice di pace tramite il suo avvocato senza menzionare le lettere che aveva inviato ai sindaci per farsi annullare il verbale. Non solo la richiesta di annullare la multa, il consigliere regionale del M5s aveva anche inviato un’altra lettera sempre su carta intestata del gruppo, per avere una serie di documenti.
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In quanto consigliere regionale ha fatto 34 richieste. E proprio il punto 34 è una “perla”: «Si fa presente, per quanto all’art. 97 della Costituzione “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”, le cui inadempienze sono state condannate dalla Cassazione». Cosa avrà voluto dire Scarabel?