L'immenso anfiteatro di Roma, il Colosseo, ha concluso il suo primo restauro. Sono previste nei prossimi mesi altre fasi così da poterlo rendere più bello e maestoso
Si è conclusa la prima fase dei lavori per il restauro del Colosseo, un progetto voluto dal commissario delegato per le aree archeologiche di Roma e di Ostia Antica, d’intesa con la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, e realizzato grazie al gruppo Tod’s. I lavori hanno riguardato il prospetto settentrionale e quello meridionale, pari a circa 13.300 mq di superficie, e la sostituzione dell’attuale sistema di chiusura dei fornici con la realizzazione di nuove cancellate.
Il piano degli interventi continuerà con il restauro degli ambulacri, dei sotterranei del Colosseo, la messa a norma e l’implementazione degli impianti e la realizzazione di un centro servizi che consentirà di portare all’esterno le attività di supporto alla visita che sono attualmente all’interno del monumento. “Per consolidare i vuoti riscontrati sulla muratura, sono state eseguite delle iniezioni di malte idrauliche ad alto potere adesivo e riempitivo – spiega la Tod’s -. L’incollaggio dei piccoli frammenti distaccati, è stato ottenuto con resine epossidiche caricate con polvere di marmo. La sigillatura con nuove stuccature ha rappresentato un’importante opera di prevenzione e salvaguardia del monumento in quanto ha ridotto le infiltrazioni di acqua all’interno della muratura. Inoltre per migliorare l’impatto visivo, alcune preesistenti stuccature in cemento sono state scialbate”. Inoltre lo studio e il rilevamento dei segni di lavorazione ha fornito indicazioni utili per approfondire la conoscenza della tecnica di costruzione del monumento e individuarne i rifacimenti a partire da quelli piu’ antichi.
“Oggi è un giorno di grande gioia, per chi crede nei progetti che diventano possibili e realizzabili. Il ministero, tutto il mondo del pubblico ha dimostrato qualità, grazie all’azienda che ci ha lavorato, a tutta la grande famiglia Della Valle”, ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del completamento della prima fase.
“Il mio mondo si mette a disposizione di questo paese, il mio mondo, quello dell’impresa, è un mondo generoso, e che oggi più di prima deve rendersi conto che si deve mettere a disposizione del paese”, ha spiegato il presidente e l’amministratore delegato di Tod’s, Diego Della Valle. “Il territorio lo possiamo sostenere in qualsiasi modo, e quando le aziende sono grandi posso fare lavori di questo tipo – ha aggiunto -, noi dobbiamo portarci a casa l’orgoglio di essere italiani, operazioni come questa ci servono per fare start up tra il mondo delle imprese e il pubblico, questo e’ il monumento degli italiani, dei romani, ridiamoglielo il prima possibile”.
“E’ una giornata bella per l’Italia, bella per Roma, si dimostra quanto tempo abbiamo perso nel nostro paese, in un dibattito tra pubblico e privato nella tutela del patrimonio culturale”, ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, che ha aggiunto: “Questo è la prima parte del restauro che continuerà grazie all’operazione di Della Valle che va ringraziato. Con gli esempi e con le norme si può introdurre nel paese la cultura del mecenatismo. Il restauro è di grandissima qualita’ scientifica, proseguira’ con risorse private e risorse pubbliche”
Nel corso del restauro sono state riportati alla luce dei reperti di interesse scientifico, come un un bassorilievo di circa 60 cm di altezza svela un gladiatore: l’opera e’ presumibilmente riconducibile alla costruzione originaria di età flavia. Degli ultimi anni del 1300 sono i bassorilievi raffiguranti il Cristo sull’altare con ai lati i due candelabri ardenti appartenuti alla confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum.
Sul prospetto nord del Colosseo, lungo la cornice inferiore dell’attico, ai dentelli si alternano le rosette, parte integrante della decorazione architettonica, ognuna diversa dall’altra. Sulla chiave di volta e sui due blocchi adiacenti dell’arco 65 sono state trovate tracce di tre targhe dipinte nel 1386: il restauro ha svelato i colori di un affresco del Cristo sull’altare tra due candelabri ardenti, appartenuti alla confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum, e lo stemma del Senato romano.
Durante il restauro sono stati rinvenuti numerosi chiodi in ferro la cui posizione e forma sono riconducibili alle operazioni di rilievo architettonico effettuate nell’ottocento. “Bisogna smetterla con le polemiche sul patrimonio culturale , e’ il nostro elemento di orgoglio e di potenziale richiamo – ha concluso il premier Renzi -. E’ finito il tempo in cui ci si lamentava sulla cultura perche’ erano finiti i soldi, i soldi per rimettere in moto questo straordinario patrimonio ci sono, ma bisogna crederci”. Il soprintendente per il Colosseo, Francesco Prosperetti ha ricordato che “quella che chiudiamo oggi è la prima tappa dei lavori che proseguiranno sia grazie alla sponsorizzazione di Tod’s, sia grazie a un cospicuo finanziamento del ministero dei Beni Culturali, ridaremo al Colosseo la spazialita’ che aveva in origine”.