Tatuaggio oculare finito male

Ora Catt sembra piangere lacrime viola. In realtà è il residuo del pigmento che fuorisce dall’occhio. Purtroppo la pratica del tatuaggio oculare è molto estrema ed ancora rischiosa. Sono relativamente pochi anni che la si adotta ed il pericolo di infezione è altissimo. Strano che una persona amante dei tatoo non conoscesse l’alto rischio legato a questa pratica.

Le parole di Catt

La ragazza candese è molto preoccupata per l’attuale stato di salute: “Ora sarò affidata ad uno specialista. Il rischio è di perdere l’occhio e diventare cieca. Tutto questo che è accaduto è successo perchè l’inchiostro non era stato diluito. Voglio condividere la mia esperienza affinchè certe cose non capitino più e per avvertire tutti che per un buon tatuaggio oculare si deve rispettare una rigorosa procedura corretta. Sono stata in ospedale tre volte, mi sono sempre attenuta alle regole per evitare infezioni all’occhio. Non possiedo animali pelosi e mi sono sempre lavata le mani prima di avvicinarle agli occhi”.

Precauzioni

La ragazza ha usato tutte le precauzioni del caso per evitare problemi dopo il tatuaggio: “Ho applicato regolarmente il collirio antibiotico per la prima settimana e mezza. E dopo gocce steroidee per quattro giorni ma il gonfiore interno è scomparso dopo oltre una settimana”. CONTINUA A LEGGERE

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La storia d’amore di Colin ed Olga

Così ha raccontato i fatti Colin: “Non mi ero mai rivolto a siti di incontri prima, ma ho provato anche perchè in questo caso era uno di quelli gratuiti. Ho fatto quello che tanta gente fa. Olga è stata la prima persona che ho conosciuto online. Mi chiese di scambiarci gli indirizzi email. Da quel momento ci siamo scritti ogni giorno. A quel punto mi sembrava di conoscerla ed era fantastico. Lei mi ha detto che era di Lugansk, cittadina nel pieno del conflitto, ed era rimasta vedova a causa della guerra civile. Era difficile per lei incontrare uomini che non fossero militari e che volessero frequentare una donna con una figlia. All’inizio volevo andarci piano, ma col passar del tempo il rapporto era sempre più stretto e quando mi ha detto di essersi innamorata di me e che voleva incontrarmi in Scozia. Fino a quel momento non si era mai parlato di soldi, non c’è mai stato nulla di squallido. Solo in seguito mi ha detto che stava racimolando soldi per comprare un passaporto ucraino per lei e sua figlia, che aveva due anni. Ha detto che seguendo la procedura sarebbero passati sei mesi, ma pagando avrebbe potuto farlo più rapidamente. Così mi ha chiesto aiuto ed io ho accettato. Da quel momento sono entrato in una spirale. Avuta la mia fiducia.  poi dopo che mi sono messo in una spirale. E’ stato bello ricevere le lettere ogni giorno, ci siamo scambiati più di 800 e-mail più migliaia di messaggi su WhatsApp. Abbiamo parlato anche al telefono. Sembrava tutto reale. Poi abbiamo finalmente deciso di incontrarci il 1 ° luglio a Edimburgo. Ho pagato tutto io. Nella sua ultima email mi diceva che avrebbe indossato una maglietta rosa brillante e sua figlia un berretto rosso così li avrei riconosciuti quando li avrei visti. Tutto sembrava reale e credibile ed invece…”. CONTINUA A LEGGERE

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Il suo nome è Caitilin Spencer, una ragazza britannica, ed ha rotto il silenzio scriendo un libro che, ovviamente, sta facendo discutere molto. Caitlin sarebbe stata costretta, durante i lunghi 15 anni di agonia, a subire nove aborti, di cui due spontanei, ed a dare alla luce due bambini figli dagli uomini che l’avevano resa una schiava sessuale.

Il libro si titola: “Per favore, lasciatemi andare”. Caitilin aveva denunciato la sua vicenda alla polizia che però raccolse la stessa come una denuncia sporta da una prostituta e le indagini, di fatto, morirono praticamente lì.

LA TESTIMONIANZA

“Questi uomini pensano che stuprare ragazze non mulsumane vada bene, che non ci sia nulla di male. È un culto brutale e deve essere fermato. Ci sono altre giovani ragazze britanniche che soffrono ancora oggi nel modo in cui ho sofferto io per mano di uomini musulmani, che dovrebbero essere dietro le sbarre. Non posso contare quanti uoini mi hanno stuprata, ma credo che siano stati migliaia. Ho denunciato tutto alla polizia, chi mi ha interrogato ha detto a mia madre che ero una nota prostituta e che mi sarei fermata da solo quando sarei stata pronta. Per questo non c’è stato seguito alla mia denuncia. Non sono stata presa sul serio. Ci sono tanti piccoli gruppi in Gran Bretagna che fanno questo, sono però così piccoli che non danno nell’occhio”.

La cronaca di questi mesi pare dare ragione a Caitilin. Il mese a Newcastle, 17 uomini sono stati condannati per aver stuprato ben 278 ragazze, quasi tutte tredicenni. Con loro anche una donna accusata di spaccio di droga e di incitamento alla prostituzione è stata condannata dalla Crown Court di Newcastle, nel nord dell’Inghilterra. Secondo le forze di polizia brittannica, i crimini seguono tutti un certo schema: gli uomini condannati provengono principalmente da ambienti musulmani originari del sud dell’Asia. Le loro vittime sono giovanissime, per lo più bianche, e vengono prima fatte ubriacare, poi drogate ed infine violentate. CONTINUA A LEGGERE

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Una morte assurda. Dopo aver lottato tenacemente, resistendo a numerosi cicli di chemioterapia, nessuno crede all’ipotesi, subito circolata, di suicidio. La gamiglia del ragazzo lo esclude categoricamente: “Ha lottato fino all’ultimo per vincere la sua lotta contro la malattia. Non può aver scelto di togliersi la vita dopo aver fatto di tutti per allontanare la morte”.

A dare l’allarme era stata la sua compagna, e madre delle due figlie di Adam, che non l’aveva visto ritornare a casa. Gli amici, che erano con lui  e che avevano festeggiato la bella notizia annunciata dai medici che lo avevano in cura, giurano che Adam li avesse lasciati la sera prima dopo aver bevuto in un pub della cittadina. “Era stanco e ci ha detto di voler tornare a casa. L’abbiamo visto lasciare tranquillamente il locale dove eravamo”. Gli inquirenti stanno ora indagando. CONTINUA A LEGGERE

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La bambina stava passeggiando in compagnia del padre quando è accaduto l’incidente. Il Suv, un Range Rover, era parcheggiato su di una salita. In qualche modo, è tutto al vaglio degli inquirenti, il freno a mano si è disinserito. Il padre ha subito avvertito i soccorritori ma quando gli operatori sanitari sono arrivati era già tardi e per la piccola non c’è sato nulla da fare. Il fatto è accaduto ieri pomeriggio a Merthyr Tydfil, nel Galles del sud. La mamma della piccola, Gemma di 37 anni, è distrutta dal dolore.

Sul caso la polizia ha aperto un’inchiesta: gli agenti ritengono che il proprietario del grosso suv abbia dimenticato di inserire il freno a mano e che tale distrazione sia stata la causa della tragedia: per questo il proprietario dell’auto rischia un’incriminazione per omicidio colposo. CONTINUA A LEGGERE

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Un disturbo che porta chi ne è colpito ad essere attratto sessualmente da oggetti inanimati. Lui però non sembra farne un problema: “Non mi aspetto che la gente capisca, perché nermmeno io capisco bene cosa mi succede. Non è una condizione che ho scelto, ma non riesco ad oppormi”.

Nonostante avesse una relazione con una donna prima di acquistare la sua jaguar, Darius ora ha occhi solo per la sua auto: “La prima volta che ho fatto sesso con Goldie ho capito che c’era qualcosa che era scattato in me, mi era piaciuto di più di quando lo facevo con la mia donna e da allora la mia vita è cambiata”. L’uomo, secondo il Mirror, poichè troppo legato alla sua auto, ha rifiutato di curarsi. CONTINUA A LEGGERE

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A colpire il vasto pubblico del web sarebbe stato un piccolo dettaglio non sfuggito ai più. Non pensate male, non centrano i lati b delle tre fanciulle. Guardate la foto? Vedete nulla di strano?

Sì. E’ proprio quello il dettaglio: una delle ragazze ha una sorta di cavigliera attaccata alla gamba. Il dibattito si è scatenato proprio su questo dettaglio. Per molti è un braccialetto elettronico, evidentemente una condanna di un giudice per rimanere in un determinato periodo. Ma è davvero così? Secondo voi? CONTINUA A LEGGERE

Nothing adds to your summer look like a court ordered ankle monitor…

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Al rifiuto della donna, il ragazzo, in seguito, a concretizzato la propria minaccia facendo venire a galla la storia che è stata riportata dal Mirror, noto tabloid inglese.

Fa sesso con un suo alunno nel bagno di un aereo durante un volo e finisce nei guai

Scoperta la realazione, la donna ha confessato la sua storia d’amore col suo alunno. Essendo però il ragazzo ancora minorenne, la professoressa è stata accusata di adescamento e violenza sessuale. Le indagini sul caso sono ancora in corso. CONTINUA A LEGGERE

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L’uomo, che vive ad Hemel Hempstead nell’Hertfordshire (Inghilterra, ndr), si trovava in un viaggio di lavoro quando arriva una telefonata della moglie. Quando risponde capisce che sta accadendo qualcosa di terribile. Nikki, 37 anni, madre dei suoi due figli, è in preda al panico, racconta al marito che un uomo si è introdotto nella loro casa.

L’incubo è solo all’inizio.  L’uomo ai tabloid inglesi ha raccontato: “Ho sentito mia moglie morire al telefono, ma ho assistito all’orrore non potendo fare nulla perché ero a oltre 200 miglia di distanza. Cercavo di parlare con lei usando contemporaneamente il telefono dell’hotel per chiamare la polizia. Nikki piangeva e cercava di calmare l’uomo. L’ho sentita dire: ‘Lascia che ti aiuti non devi farlo’. Dopo ho sentito le sua urla. E poi è rimasto il silenzio. Non ci sarà mai nessuna fine a questo trauma fino alla fine della mia vita perché non mi perdonerò mai di non essere stato lì a proteggerla”.

La persona che si era introdotta in casa di Nikki era un paranoico schizofrenico. Ha accoltellato a morte la povera Nikki e poi ha tentato di rapire i due figli della coppia. Per fortuna il suo tentativo non è andato a buon fine. Arrestato ha dichiarato che si era introdotto in casa della coppia perchè delle voci gli avevano detto che in quella casa c’era un bambino segregato e lui voleva liberarlo. CONTINUA A LEGGERE

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Venerdì pomeriggio Skye era alla guida della sua Toyota Yaris. Accanto a lei Caitlin Lydia Huddleston, 18 anni, e una coetanea seduta sul sedile posteriore. Stavano tornando a Millom quando la macchina sulla quale viaggiavano si è schiantata contro un furgone Ford Transit che procedeva in direzione opposta sull’A595, nei pressi di Bootle. Skye e Caitlin sono morte sul colpo, la terza ragazza è stata trasportata in eliambulanza al Royal Preston Hospital: è in condizioni critiche. Ricoverato anche il 51enne alla guida del furgone: è grave, ma stabile. Al momento la polizia sta indagando per capire cosa abbia causato lo schianto e ha chiesto ai testimoni di farsi avanti per poter chiarire la dinamica dell’incidente .

Devastate le famiglie delle vittime che non riescono a credere di aver perso le loro figlie. «Skye era una ragazza gentile e per 18 anni ha afferrato ogni opportunità che le veniva concessa dalla vita – hanno scritto i famigliari nel loro ultimo saluto – Skye ha reso il mondo un posto migliore e il mondo di Skye è stato un posto meraviglioso. Mancherai tanto a tutta la tua famiglia che non potrà più godere dei tuoi abbracci e del tuo sorriso».

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