L’assurda morte

Il giovane era in gita con i compagni di classe in un tempio della città, quello di Gundanjaneya. Uno dei ragazzi presenti ha raccontato: “Abbiamo finito di nuotare, poi abbiamo deciso di immortalare con un selfie tutti insieme quel bel momento. Solo dopo abbiamo notato l’assenza di Vishwas. Abbiamo avvertito subito il nostro professore Girish e gli altri amici ma era già tardi. Il suo corpo è stato ritrovato dopo più di un’ora”.

Studente annega e loro posano per un selfie

A tragedia avvenuta c’è stata la scioccante scoperta. Nel selfie fatto durante il bagno si vede chiaramente la testa di Vishwas spuntare dall’acqua. Il loro giovane amico era in netta difficoltà ma si poteva ancora salvare. Purtroppo l’attenzione dei suoi amici era tuta calamitata verso lo smartphone e quel selfie che anzichè raccontare di una giornata spensierata ha immortalato gli ultimi istanti di una giovane vita.

Il dolore della famiglia

Le indagini della polizia hanno confermato la morte per sopraggiunto annegamento. Vishwas è morto nel laghetto antistante il tempio vecchio di 300 anni. Per le autorità il professore Girish era presente al momento ma non avrebbe colpe sull’accaduto. Di diverso avviso i genitori del ragazzo, distrutti dalla vicenda. Per loro l’insegnante è stato negligente, se avesse sorvegliato i ragazzi la morte del diciassettenne non sarebbe avvenuta.

Indagini in corso

Formalmente le indagini sono ancora in corso. I 25 studenti che erano in viaggio saranno tutti ascoltatati dalla polizia locale che ha sospeso gli interrogatori perchè erano tutti sotto choc. La famiglia di Vishwas è pronta a dare battaglia e non si arrenderà, al momento del funerale del ragazzo è andata in scena la prima protesta: il corpo del giovane è stato portato davanti al College dove studiava. Quell’istituto scolastico a cui i genitori lo affidavano ogni giorno per fargli costruire il futuro. Lo stesso istituto che, saranno le indagini ad accertarlo, ha invece contribuito alla morte di Vishwas. CONTINUA A LEGGERE

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L’abbandono

Appena saputa la notiziasua madre non ne ha retto l’impatto emotivo. Dopo sei mesi dalla diagnosi, nel novembre del 2016, ha abbandonato suo marito, il piccolo Hu e si è portata via anche i 200.000 yuan, circa 26.000 euro, destinati alle cure per suo figlio. Un evento che ha gettato nello sconforto l’intera famiglia. Da quel momento il bimbo si è ritrovato accanto di fatto la sola nonna paterna che non ha smesso di accudirlo un solo secondo.

Il cancro

Nonostante diversi cicli di chemioterapia, che inizialmente sembravano aver sconfitto il male di Hu, il cancro è ritornato. Il piccolo si trova ora ricoverato al Bayi Children Hospital di Pechino, con accanto il suo angelo custode: la nonna. Suo padre, Hu Xiaofei, si è dovuto rivolgere alla polizia per rintracciare sua moglie.

bambino malato: nuove cure, tanti soldi

Le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare la mamma di Hu. Saputo della gravità della situazione la donna ha restituito la somma di denaro di cui si era improvvidamente accaparrata ma non ha voluto saperne di rivedere la su famiglia ed il suo dolce bambino sofferente. Purtroppo però i soldi restituiti non bastano. Stavolta per il trattamento servono 1.000.000 yuan, oltre 128 mila euro. Questo il costo delle cure. Un costo che ha spinto il padre del bambino, un contadino, prima a trovarsi un secondo lavoro e dopo a chiedere un prestito a degli strozzini. La storia, riportata dal tabloid inglese Metro, sta commuovendo tutti. Le preghiere sono tutte per il piccolo Hu. Sperando che da tragedia non nasca tragedia e che la famiglia del bambino malato riceva il giusto aiuto per non ritrovarsi a che fare con dei criminali per il conto delle cure. CONTINUA A LEGGERE

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Il fatto è accaduto a fine luglio a Lazurnoye, cittadina costiera della regione di Kherson, in Ucraina. La persona coinvolta è un diciottenne: è stato lui che si è ritrovato, una volta svegliatosi, nel bel mezzo del Mar Nero, tra Ucraina e Crimea. Un tratto di mare dove attualmente non ci sono imbarcazioni di passaggio a cause delle tensioni tra Kiev e Mosca che ancora si contendono la penisola crimeana.

Una volta capita la situazione il ragazzo ha comunque dovuto sopravvivere per tre giorni e tre notti, fino a quando, aiutato dalle correnti e dalla sorte, non si è ritrovato vicino alle coste della Crimea il 5 agosto scorso. E’ lì, nella baia di Karkinitsky, che è stato salvato e trasportato presso l’ospedale di Chernomorskoye in uno stato di disidratazione acuta. A darne notizia l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. CONTINUA A LEGGERE

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Siamo nella città settentrionale di Chandigarh. “Abbiamo visto un sacco di casi di gravidanze di adolescenti, di 14-15 anni, vittime di abusi,  ma questo è il primo caso che ho visto che coinvolge una bimba 10 anni”, ha dichiarato Mahavir Singh, dell’Autorità dei servizi legali di Chandigarh.

La bambina in questione è una ragazzina di 10 anni che è rimasta incinta dopo essere stata ripetutamente violentata da una parente a cui i genitori, in loro assenza, la affidavano. Uomo che ora è in carcere ed in attesa di essere processato.

La ragazza in questione è stata descritta come una bambina felice, solare e timida. Una bamina come tante, che ama l’inglese e la matematica: materie in cui eccelle nei suoi studi. Le piace disegnare ed è molto buona. L’esistenza di questa dolce fanciulla è stata violata nel modo peggiore e da una persona di cui si fidava.

A peggiorare la situazione, e scatenare la polemica, ci ha pensato lo scorso 28 luglio la Corte Suprema dell’India che ha respinto una petizione – presentata per suo conto dalla famiglia- per consentirle di abortire. La motivazione della corte è che a 32 settimane è troppo tardi per decidere di abortire e mettere fine alla gravidanza. Un gruppo di medici ha testimoniato inoltre che una cessazione di gravidanza a questo stadio sarebbe “troppo rischiosa” per la ragazza e che il feto le stava “facendo bene”.

L’ordinanza del tribunale è stata una grande delusione per la famiglia della ragazza.

La legge indiana non consente l’aborto dopo 20 settimane a meno che i medici non garantiscano che la vita della madre sia in pericolo. Ma negli ultimi anni, i tribunali hanno ricevuto diverse petizioni, molti delle quali da ragazze abusate che cercano di cessare le gravidanze dopo 20 settimane. Nella maggior parte dei casi, queste gravidanze sono scoperte in ritardo perché le fanciulle stuprate non sono a conoscenza della loro condizione.

Anche nel caso in questione, la bimba di 10 anni ha scoperto solo tre settimane a fine giugno di essere in stato interessante quando ha lamentato dolori all’addome, nella parte inferiore, e la madre l’ha portata da un medico.

Alcune operatrici sociali a contatto con la ragazza hanno dichiarato: “È molto innocente e non ha idea di cosa sia successo a lei”.

Per la sua famiglia questo è un incubo: nemmeno nei loro incubi più tremendi potevano immaginare che la loro figlia potesse restare incinta a soli 10 anni. I genitori sono comprensibilmente sconvolti. Sua madre non riesce a parlare di quanto accaduto senza piangere. Il padre dice che si sente come se sua figlia sia stata uccisa.

Alla bambina  non è stato ancora detto della sua gravidanza: le hanno detto che ora ha una grossa pietra nello stomaco e che il suo rigonfiamenteo è causato da questa pietra. CONTINUA A LEGGERE

La scala degli abusi in India

Un bambino di meno di 16 anni viene violentato ogni 155 minuti, un bambino sotto i 10 ogni 13 ore
Più di 10.000 bambini sono stati violentati nel 2015
240 milioni di donne che vivono in India sono state sposate prima di aver compiuto 18 anni
Il 53,22% dei bambini che hanno partecipato ad uno studio governativo ha riportato una qualche forma di abuso sessuale
Il 50% degli abusatori è conosciuto dal bambino o “persone in fiducia e cura-donatori”

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I medici subito dopo che la ragazza, di appena 19 anni, aveva partorito si sono accorti di qualcosa di strano. Dall’ecografia sul piccolino è emersa l’agghiacciante realtà: il bambino aveva un fratello gemello più piccolo completamente sviluppato nella sua cavità addominale. Il fratellino era completo di cervello, gambe e braccia: in tutto misurava 7 centimetri e 152 grammi.

Il neonato è stato sottoposto subito ad intervento chirurgico che ha permesso di eliminare completamente la massa. Il chirurgo Thorat a proposito dell’operazione ha raccontato: “Ho potuto vedere le ossa degli arti superiori e inferiori del feto, ma la cosa singolare era che una piccola testa con il cervello dentro. Tuttavia, questo gemello parassita non aveva un osso del cranio”. CONTINUA A LEGGERE

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L’incidente terribile è accaduto lo scorso 8 luglio, a Chengdu in Cina. Il bimbo era con una donna che aveva consentito al piccolo un giro sulla giostra, lasciandolo però inspiegabilmente solo.

Come si vede dalle immagini della telecamera a circuito chiuso di sicurezza, il piccolo si è arrampicato sulla giustrina ed è rimasto intrappolato tra le rotaie e il treno. The Paper, sito locale, riferische che nessuno si è accorto dell’incidente.

Quando la donna ha cominciato a cercarlo, dopo qualche minuto, si è accorta di quanto era accaduto. Il bambino è stato soccorso e portato in ospedale ma i dottori non gli hanno potuto salvare la vita. CONTINUA A LEGGERE

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