Cultura – retenews24 – news on line http://retenews24.it le informazioni della tua città Sat, 13 Oct 2018 12:24:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.8 /wp-content/uploads/2018/01/ms-icon-310x310-png-250x250. Cultura – retenews24 – news on line http://retenews24.it 32 32 LUTTO nel mondo dello spettacolo: MORTO noto coreografo, mimo e danzatore /lutto-nel-mondo-dello-spettacolo-morto-noto-coreografo-mimo-e-danzatore-uid-76/ Sat, 25 Aug 2018 08:25:31 +0000 /?p=423581 Il grande coreografo, mimo e danzatore inglese Lindsay Kemp si è spento a Livorno. Aveva 80 anni. Nella sua estate italiana, Kemp stava allestendo un laboratorio performativo per il teatro sociale di Como che avrebbe dovuto presentare a settembre. Lindsay Kemp era nato a Cheshire il 3 maggio del 1938. La sua parabola artistica conobbe […]

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Il grande coreografo, mimo e danzatore inglese Lindsay Kemp si è spento a Livorno. Aveva 80 anni. Nella sua estate italiana, Kemp stava allestendo un laboratorio performativo per il teatro sociale di Como che avrebbe dovuto presentare a settembre. Lindsay Kemp era nato a Cheshire il 3 maggio del 1938. La sua parabola artistica conobbe la sua rampa di lancio nello spirito degli anni Sessanta, quando formò la sua compagnia di danza e attrasse l’attenzione internazionale con una performance al Festival di Edimburgo nel ’68. A renderlo celebre presso il grande pubblico, oltre i confini della danza, fu invece la celebre collaborazione con David Bowie in versione Ziggy Stardust, per il quale si esibì durante i concerti al Rainbow Theatre nell’agosto del 1972. La sua arte come mimo influenzarono le movenze dello stesso Bowie e, più tardi, anche Kate Bush. La sua immagine più iconica resta probabilmente la personale rendition della mashera di Pierrot.

fonte: Repubblica

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È nata “Sarco”, la prima macchina per suicidarsi a casa. Si costruisce a casa! /e-nata-sarco-la-prima-macchina-per-suicidarsi-a-casa-si-costruisce-a-casa-uid-76/ Sat, 25 Aug 2018 07:17:32 +0000 /?p=423561 Incredibile, ma vero: è stata concepita la prima macchina al modo per il suicidio. Si chiama “Sarco” ed è necessaria una stampante in 3D per costruirsela direttamente a casa propria e per ‘attivarla’, basta cliccare solamente un tasto. Un pezzo di National Right to Life News ci mostra la “nuova” invenzione di Philip Nitschke, forse il più noto attivista […]

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Incredibile, ma vero: è stata concepita la prima macchina al modo per il suicidio. Si chiama “Sarco” ed è necessaria una stampante in 3D per costruirsela direttamente a casa propria e per ‘attivarla’, basta cliccare solamente un tasto. Un pezzo di National Right to Life News ci mostra la “nuova” invenzione di Philip Nitschke, forse il più noto attivista a favore dell’eutanasia del mondo. “L’obiettivo è renderlo disponibile a tutti” ha dichiarato Nitschke alla rivista australiana The Weekend. “Il limite sarà la disponibilità delle nuove stampanti 3D” ammette, pur assicurando che il suo team sta “guardando alla stampa 3d usando legno biodegradabile e plastica per la capsula”. Il costo di stampa si aggirerà molto probabilmente attorno ai 1.000 euro.

Come funziona Sarco

Bisogna superare un questionario online che fornisce un codice di accesso a quattro cifre. Una volta entrati nella capsula e accomodati sul lettino al suo interno, basta poi premere un tasto per non uscirne più vivi. Il dispositivo infatti sprigionerà dell’azoto liquido al suo interno, abbassando contemporaneamente il livello di ossigeno. Il risultato sarà morte certa in pochi minuti. La capsula può quindi essere rilevata e utilizzata eventualmente come bara, mentre la base può essere riutilizzata da un’altra persona che voglia suicidarsi. Secondo Nitschke, “Sarco porta il mondo un passo più vicino alla meta in cui ogni persona razionale può concludere la propria vita in un modo pacifico e affidabile nel momento in cui sceglie di farlo”.

fonte: Fanpage

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LA BUONA MADRE E’ QUELLA CHE DIVENTA INUTILE /buona-madre-inutile-uid-55/ Fri, 06 Jul 2018 13:10:24 +0000 /?p=418159 Dedicato a tutte le madri affette da ‘sindrome del nido vuoto ‘ … da leggere tre volte al giorno LA BUONA MADRE E’ QUELLA CHE DIVENTA INUTILE “La buona madre è quella che diventa inutile col passare del tempo. È giunto il momento di reprimere l’impulso naturale materno di voler mettere il piccione sotto l’ala, […]

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Dedicato a tutte le madri affette da ‘sindrome del nido vuoto ‘ … da leggere tre volte al giorno
LA BUONA MADRE E’ QUELLA CHE DIVENTA INUTILE

“La buona madre è quella che diventa inutile col passare del tempo.
È giunto il momento di reprimere l’impulso naturale materno di voler mettere il piccione sotto l’ala, protetto da tutti gli errori, tristezze e pericoli. È una battaglia difficile, lo confesso. Quando comincio a indebolirmi nella lotta per controllare la super-madre che tutte abbiamo dentro, mi ricordo la frase del titolo. ” La buona madre è quella che diventa inutile…”
Se ho fatto il mio dovere di madre correttamente, devo diventare inutile. E prima che una madre mi accusi di disamore, spiego cosa significa. Essere “inutile” è non lasciare che l’amore incondizionato di madre, che esisterà sempre, provochi vizio e dipendenza nei figli, come se fosse una droga, a tal punto, che loro non siano in grado di poter essere autonomi, fiduciosi e Indipendenti. Devono essere pronti a tracciare la loro rotta, a fare le loro scelte, a superare le loro frustrazioni e a commettere i propri errori anche con ogni fase della vita, una nuova perdita è un nuovo traguardo; per entrambe le parti: madre e figlio.
L’amore è un processo di liberazione permanente, e quel legame continua a trasformarsi nel corso della vita. Fino al giorno in cui i figli diventano adulti, costituiscono la loro famiglia e ricominciano il ciclo. Quello che hanno bisogno è di avere la certezza che saremo con loro, fermi, nell’accordo o nella divergenza, nel trionfo o nel fallimento, pronte e presenti, l’abbraccio stretto, e il conforto nei momenti difficili. I genitori e le madri, in sostanza, allevano i loro figli affinché siano liberi e non schiavi delle nostre paure. Questa è la più grande sfida e la missione principale.
Quando impariamo ad essere “inutili”, ci trasformiamo in un porto sicuro dove possono attraccare.

A Chi Ami Dai:
– Ali per volare.
– Radici per tornare.
– Motivi per restare

Facciamo figli indipendenti e sicuri di se stessi per vivere una vita piena e onesta. “Quando una madre ama davvero educa i suoi figli per imparare a volare”.

Annalisa Pintus

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Ecco Perché Dovreste SEMPRE Mettere Un Cucchiaio Con Acqua E Zucchero In Giardino – Prima Di Uscire Di Casa /ecco-perche-dovreste-sempre-mettere-un-cucchiaio-con-acqua-e-zucchero-in-giardino-prima-di-uscire-di-casa-uid-55/ Fri, 06 Jul 2018 05:33:34 +0000 /?p=418094 Ecco Perché Dovreste SEMPRE Mettere Un Cucchiaio Con Acqua E Zucchero In Giardino – Prima Di Uscire Di Casa Sono molte le persone alle quali le api non sono molto simpatiche. Rovinano i nostri picnic, i nostri pomeriggi in giardino, i momenti di relax al parco mentre gustiamo un gelato. Ma la realtà è che […]

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Ecco Perché Dovreste SEMPRE Mettere Un Cucchiaio Con Acqua E Zucchero In Giardino – Prima Di Uscire Di Casa
Sono molte le persone alle quali le api non sono molto simpatiche. Rovinano i nostri picnic, i nostri pomeriggi in giardino, i momenti di relax al parco mentre gustiamo un gelato.

Ma la realtà è che questi piccoli insetti stanno morendo ed è una realtà grave.

Non bisogna trovarle necessariamente simpatiche per rispettarle e, come tante creature esistenti in natura, vanno rispettate per il contributo esistenziale che portano.

Senza le api non potremo sopravvivere. Forniscono, pensate, nutrimento al 90% dell popolazione mondiale.

David Attenborough, 92 anni, ha combattuto per la salvaguardia dell’ambiente e della natura per tutta la sua vita.

Naturalista e scrittore inglese, è inoltre un famoso presentatore televisivo.
Ha presentato moltissimi programmi sulla natura e probabilmente vi sarà accaduto di vederlo in qualche documentario o rivista.

Ora quest’uomo leggendario, ha un messaggio importante da comunicare, un messaggio che tutti dovrebbero sentire.

“Nel caso le api scomparissero dalla faccia della Terra, agli uomini non resterebbero che 4 anni circa da vivere “- ha scritto recentemente il naturalista su Facebook.

David Attenborough non è il solo a lanciare questo allarme, altri ricercatori e naturalisti lo stanno facendo, ma il suo post su Facebook, sta avendo un impatto emotivo molto forte.

Quello di cui parla è un problema che va affrontato in maniera seria e responsabile.
Le api possono sembrare piccole e insignificanti, ma compiono un lavoro enorme: oltre 1/3 del cibo che consumiamo, viene impollinato dalle api.

“Negli ultimi cinque anni, il numero delle api è diminuito di un terzo”, afferma David Attenborough.

Fortunatamente la situazione non è disperata e c’è qualcosa che tutti noi possiamo fare per salvaguardare la specie.
L’idea che vi mostreremo, si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo.

David Attenborough consiglia a tutti di provare questo semplice trucco: mettere in giardino un cucchiaio con un po’ di acqua e zucchero per salvare la vita alle api … e di conseguenza anche la nostra!

Su Facebook il naturalista scrive ancora:

“In questo periodo dell’anno è facile vedere delle api che sembrano morte o che siano sul punto di morire. In realtà non è così. Spesso sono semplicemente stanche e non hanno l’energia necessaria per tornare al proprio alveare.

Se dovesse capitarvi di vedere delle api stanche nei pressi delle vostre case, sappiate che una semplice miscela di acqua e zucchero, restituisce forza e vigore alle api.

Posizionate uno o più cucchiai contenenti la soluzione zuccherina nel vostro giardino in modo che le api possano ricevere un aiuto in più.”

È possibile aiutare le api e quindi l’intera umanità, anche in altri modi che permettono a questi insetti di continuare a vivere.

Si possono piantare fiori sul terrazzo o in giardino per esempio.

E non dimenticate di lasciare qualche fiore selvatico nei vostri spazi verdi: le api li adorano!

Aiutateci a diffondere queste preziose informazioni condividendo l’articolo!

Tutti insieme possiamo fare tanto! Possiamo aiutare a salvare questi piccoli insetti e possiamo prenderci cura della nostra amata Terra.

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QUANDO MUORE UN GENITORE, NULLA SARA’ COME PRIMA /quando-muore-un-genitore-nulla-sara-come-prima-uid-55/ Tue, 26 Jun 2018 21:02:07 +0000 /?p=416956 La perdita di un genitore è uno degli eventi più dolorosi che accadono durante la vita di una persona, le cui conseguenze lasciano profonde ferite nell’anima. Secondo lo psichiatra Elisabeth Kubler Ross nel suo libro “Death or Dying” (La Morte e il Morire), il dolore per il lutto attraversa cinque stadi: 1 e 2) Shock e Negazione […]

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La perdita di un genitore è uno degli eventi più dolorosi che accadono durante la vita di una persona, le cui conseguenze lasciano profonde ferite nell’anima. Secondo lo psichiatra Elisabeth Kubler Ross nel suo libro “Death or Dying” (La Morte e il Morire), il dolore per il lutto attraversa cinque stadi:

1 e 2) Shock e Negazione

Durante le prime fasi della perdita avvertiamo un muro di vetro tra noi e il mondo, ci sentiamo intorpiditi, incapaci di provare dolore e un gran senso di vuoto ci pervade. E’ venuta meno la presenza del genitore nella vita quotidiana ed avanza la solitudine

3) Rifiuto

Affiorano delle forti emozioni e i ricordi accompagnati da sentimenti contrastanti di dolore, perdita e sollievo soprattutto quando la morte è l’epilogo di una lunga malattia. Il senso di colpa e il sollievo si alternano, tornano in mente le ultime conversazioni, i momenti passati insieme, quello che avremo voluto dire e non abbiamo detto. La stanchezza fisica ed emotiva si fanno sentire e ci ritroviamo a piangere nei momenti più impensati.

4) Rabbia

Esplosioni di rabbia e sentimenti di frustrazione caratterizzano questa fase, ci chiediamo perché il lutto ha colpito proprio noi e non troviamo una risposta, un forte senso di ingiustiziaci pervade e chi si lamenta per cose inutili ci infastidisce.

5) Accettazione

È la fase in cui iniziamo a metabolizzare la perdita, il dolore lentamente si assorbe e riprendiamo il contatto con il mondo. La sofferenza e piacere si alternano e ci rendiamo conto che la vita prosegue anche senza chi non c’è più.

Il lutto per la morte di un genitore è un fatto travolgente in qualunque momento della vita avvenga, anche se la capacità di gestire la perdita varia in base all’età anagrafica e alla maturità emotiva di ogni persona.

Il lutto da adulti

Rientra nell’ordine naturale degli eventi pur lasciando una impronta profonda nella nostra psiche. Di solito la morte di un genitore anziano avviene dopo una malattia o al termine di una esistenza molto lunga i cui ultimi anni sono trascorsi con il supporto dei figli. I sentimenti sperimentati sono contraddittori, si passa da stati di dolore e di tristezza a rabbia, senso di impotenza e senso di colpa.

Percepiamo la vita in un modo nuovo, chi ci ha generato non c’è più, siamo noi i più vecchi e la morte diventa più vicina di quanto l’avvertissimo prima.

Il lutto può avere come effetto sulla famiglia quello di far avvicinare i membri ancora in vita o può anche acuire divergenze pregresse. Quando un genitore viene a mancare si modifica il rapporto con l’altro, ci troviamo ad instaurare una relazione con il singolo e non più con la coppia genitoriale, modificando radicalmente gli equilibri.

La morte di un genitore durante l’adolescenza

Si configura come una esperienza particolarmente difficile da affrontare. L’adolescenza è un periodo caratterizzato da forti cambiamenti sul piano psico fisico, una fase di profonda evoluzione e confusione durante la quale è difficile codificare le emozioni soprattutto quelle che accompagnano una perdita profonda.

L’adolescente può provare reazioni contrastanti che oscillano tra la tristezza e la rabbia, a volte può negare del tutto la sofferenza legata al lutto ricorrendo a massicci meccanismi di difesa per non affrontare il dolore.

Il confronto con i coetanei sul tema della perdita è particolarmente arduo anche se il gruppo può costituire un valido punto di supporto. Questa esperienza cambierà radicalmente il modo di pensare, di sentire e di relazionarsi dell’adolescente se verrà adeguatamente supportato nel percorso di esplorazione della perdita.

Erroneamente si tende a sollecitare il giovane a sopportare il dolore, ad essere di sostegno al genitore superstite, non comprendendo che in questo modo si inibisce la possibilità di chiedere aiuto, di vivere la perdita e di esprimere le emozioni ad essa connesse.

La presenza di una figura adulta solida costituisce un supporto fondamentale per aiutare l’adolescente a riconoscere e a confrontarsi con sentimenti nuovi e dolorosi senza per questo sentirsi svalutato o sminuito.

L’adolescente pur essendo reticente ad affrontare la perdita ha bisogno di essere rassicuratosul fatto che le emozioni che prova sono normali e comuni a tutte le persone, deve essere incoraggiato ad esprimerle e avere la possibilità di fare domande. Parlare della persona deceduta è un modo per tenere aperta la porta del dialogo su chi non c’è più, accompagnandolo allo stesso tempo a riprendere la vita di sempre.

L’obiettivo è aiutare il giovane a rendersi conto che non vi è alcun motivo per vergognarsi del dolore, l’esperienza del lutto è un modo di crescere prima rispetto ai coetanei, prendendo coscienza di essere una persona dotata di sensibilità. Quando l’adolescente manifesta invece alcuni comportamenti duraturi, come depressione, disturbi del sonno, basso rendimento scolastico, uso di droghe o disturbi del comportamento alimentare è fondamentale monitorarlo e chiedere l’aiuto di uno specialista, poiché probabilmente sta incontrando delle difficoltà nel metabolizzare il lutto.

La perdita di un genitore per un bambino

È un evento particolarmente tragico e duro da affrontare, poiché non è dotato di strutture mentali e affettive tali che gli consentono di fare fronte ad una situazione così travolgente. L’effetto della perdita sulla sua vita mina il senso di sicurezza come una crepa che si apre nella sua percezione del mondo costituito dai genitori percepiti come figure invincibili.

Essere sinceri ed onesti con il bambino è di fondamentale importanza, il momento dell’annuncio deve essere fatto in presenza del genitore superstite o/e di una figura significativa, sottolineando che il genitore è morto e non tornerà mai più. Il bambino pur essendo piccolo è in grado di comprendere il concetto della morte e della perdita grazie al supporto di un adulto che lo aiuti nella lettura della realtà. Essere sinceri è fondamentale anche quando il bambino è arrabbiato o addolorato e quando tende e a negare la realtà.

A volte può credere di essere la causa della morte del genitore o che se si fosse comportato in modo diverso non lo avrebbe abbandonato. Inoltre può avere paura che anche il genitore in vita possa morire, quindi è fondamentale rassicurarlo che questo non avverrà. La figura di un adulto di riferimento lo supporterà nell’espressione del dolore senza lasciarlo da solo ad affrontare questo urto emotivo e lo aiuterà ad interpretare le emozioni vissute.

Garantire affetto e comprensione è l’unico modo per superare questo evento, facendo i conti con la sofferenza. I bambini più piccoli che ancora non sono in grado di parlare con chiarezza appaiono confusi e non sempre capiscono cosa sta accadendo, possono adottare comportamenti regressivi e non volersi separare dal genitore rimasto. Non di rado provano rabbia per il genitore morto poiché si sentono abbandonati e non riescono a darsi una spiegazione. Dire al bambino la verità e rassicurarlo nell’esplorazione delle emozioni dolorose è il modo più adatto per accompagnarlo ad attraversare la sofferenza.

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Inferno esiste veramente. Il messaggio della veggente /inferno-esiste-davvero-uid-55/ Sat, 23 Jun 2018 17:29:19 +0000 /?p=416617 “L’INFERNO ESISTE VERAMENTE… E’ UN LUOGO TERRIBILE E TERRIFICANTE.” Ecco il messaggio della MAdonna alla veggente Angelik Caruana residente a Malta “Miei cari figli e figli del mio cuore! Figli miei, la vigilia della mia festa cade in questo giorno. Infatti oggi è la vigilia della mia festa e proprio dal cuore desidero dirvi quanto […]

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“L’INFERNO ESISTE VERAMENTE… E’ UN LUOGO TERRIBILE E TERRIFICANTE.”

Ecco il messaggio della MAdonna alla veggente Angelik Caruana residente a Malta

“Miei cari figli e figli del mio cuore!
Figli miei, la vigilia della mia festa cade in questo giorno. Infatti oggi è la vigilia della mia festa e proprio dal cuore desidero dirvi quanto segue: figli miei e miei piccoli, voglio che crediate nell’esistenza dell’inferno. Forse non si sente più tanto parlare in proposito. Figli miei e miei piccoli, l’inferno esiste veramente. Molte anime stanno andando in esso e si stanno perdendo. Fate in modo di non andarci anche voi a causa del peccato, figli miei. E’ un luogo orribile e terrificante.
Satana fa tutto ciò che è in suo potere per distruggervi e ricorre a certe insinuazioni per distrarvi, dicendo: ‘Questa è buona e non quest’altra’; ‘Guarda come questo è meglio di quell’altro!’; ‘ Osserva come questa donna è meglio di tua moglie, lei ti apprezza di più ‘,’ Guarda come quest’uomo ti ama più di tuo marito’. Satana suscita tante immagini all’interno della fantasia nella tua mente, figli miei!.
Egli cerca anche di distruggere i sacerdoti. Infatti, figli miei, cerca di deformare il loro pensiero su tutto; li induce a dire bene ciò che è male e a predicare come corrette cose che sono storte. In effetti questo è ciò che Satana sta facendo, figli miei. E’ il suo lavoro per disturbare tutti. Eppure io vi proteggerò da lui. Venite a me, sempre a me, figli miei, ed io vi libererò da Satana, che sicuramente continua a seguirvi e ad aggirarsi alle vostre spalle. Egli non risparmia alcuno sforzo nel cercare di tenervi in mano. Ma se pregate col vostro rosario, Satana verrà mantenuto lontano da voi.
Figli miei, questo è quello che ho voluto condividere con voi questa sera: l’inferno esiste, vi dico ancora una volta che molte anime vanno all’inferno. Ecco perché mio Figlio Gesù mi manda qui: è perché vuole che il mondo si converta. Mio Figlio Gesù vuole urgentemente la conversione di tutto il mondo. Non vuole vedere Satana conquistare il mondo. È per questo che mi ha mandato e ha scelto quest’isola e questa collina di Borg in-Nadur.
Figli miei e miei piccoli, insegnate alla gente che l’inferno esiste veramente e non evitate di parlare dell’inferno. Parlate, figli miei. Vi ripeto, istruite il popolo, e dite ciò che li fa andare laggiù.
Questo è ciò che ho voluto condividere con voi, figli miei e miei piccoli.
Grazie per aver ascoltato la mia chiamata”

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C’è vita dopo la morte: la ricerca dello scienziato /vita-dopo-la-morte-uid-55/ Sat, 23 Jun 2018 07:49:34 +0000 /?p=416521 C’e vita dopo la morte. La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su […]

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C’e vita dopo la morte.

La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre.Tramite la nostra coscienza.

L’autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics. Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione.Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo. Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia. Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista.

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Esame di Maturità: ecco tutte le commissioni. Scopri i nomi dei Prof sul sito. /maturita-prof-sito-uid-76/ Tue, 05 Jun 2018 15:57:33 +0000 /?p=414283 L’esame di maturità si avvicina e sul sito del Miur è possibile usare il servizio “Cerca la Commissione d’Esame” dove si può scrivere la denominazione dell’istituto e la provincia. Così ogni studente potrà scoprire i docenti con cui dovranno sostenere la prova d’esame. Di seguito le regole da rispettare in seduta di esame: Sarà impossibile […]

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L’esame di maturità si avvicina e sul sito del Miur è possibile usare il servizio “Cerca la Commissione d’Esame” dove si può scrivere la denominazione dell’istituto e la provincia. Così ogni studente potrà scoprire i docenti con cui dovranno sostenere la prova d’esame.
Di seguito le regole da rispettare in seduta di esame:
Sarà impossibile utilizzare cellulari, smartphone, pc e qualsiasi altra apparecchiatura elettronica in grado di accedere alla rete o riprodurre file e immagini, pena l’esclusione dall’Esame.
Una nota del ministero ha stabilito che tipo di calcolatrici scientifiche o grafiche si possono usare durante la seconda prova. Chi vorrà utilizzarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione i necessari controlli.

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Morto l’archeologo Lippolis: fulminato da un infarto dopo intervista in tv /enzo-lippolis-14-uid-65/ Mon, 05 Mar 2018 10:25:16 +0000 /?p=403770 E’ morto all’età di 63 anni per un malore improvviso. Un infarto che non  gli ha lasciato scampo.  L’archeologo Enzo Lippolis, direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza di Roma è  stato stroncato da un malore dopo aver partecipato al programma  di Rai3 “Le parole della settimana”. Mondo della cultura in lutto: stroncato da un […]

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E’ morto all’età di 63 anni per un malore improvviso. Un infarto che non  gli ha lasciato scampo.  L’archeologo Enzo Lippolis, direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza di Roma è  stato stroncato da un malore dopo aver partecipato al programma  di Rai3 “Le parole della settimana”.

Mondo della cultura in lutto: stroncato da un infarto Enzo Lippolis

Ha diretto il Museo nazionale archeologico di Taranto dal 1989 al 1995 e il Museo nazionale etrusco di Marzabotto dal 1995 al 2000. È stato responsabile di numerosi scavi in Italia (Tarquinia, Orvieto, Sepino, Fregellae, Taranto, fra le tante località) e in Grecia (Gortina).

 

 

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Cultura italiana in lutto, addio allo scrittore Giorgio Pressburger /scrittori-e-morto-giorgio-pressburger-uid-68/ Fri, 06 Oct 2017 06:26:41 +0000 /?p=351836 TRIESTE, 5 OTT – Lo scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger è morto. Cultura italiana in lutto, addio allo scrittore Giorgio Pressburger Nato da genitori ebrei a Budapest 80 anni fa, viveva da decenni a Trieste. Di origini slovacche, fu perseguitato dal nazismo, ma durante la seconda guerra mondiale riuscì a sfuggirne. Si trasferi’ in Italia […]

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TRIESTE, 5 OTT – Lo scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger è morto.

Cultura italiana in lutto, addio allo scrittore Giorgio Pressburger

Nato da genitori ebrei a Budapest 80 anni fa, viveva da decenni a Trieste. Di origini slovacche, fu perseguitato dal nazismo, ma durante la seconda guerra mondiale riuscì a sfuggirne.

Si trasferi’ in Italia nel 1956, quando con la famiglia lascio’ l’Ungheria dopo l’invasione sovietica del ’56. Protagonista tra i piu’ significativi nel panorama culturale non solo italiano e’ stato, tra gli incarichi istituzionali, anche direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Budapest e fondatore del Mittelfest, nel 1991.

 

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