Caso Sala, Panorama “Il candidato sindaco di Milano è incandidabile”

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Caso Sala, Panorama <br> “Il candidato sindaco di <br> Milano è incandidabile”

Giuseppe Sala a rischio candidabilità. L’aspirante primo cittadino di Milano, in quota Pd, potrebbe perdere la possibilità di vincere. Stando a quanto riporta il settimanale Panorama, il cui numero uscirà giovedì 12 maggio, l’ex commissario di Expo 2015 il 28 ottobre 2015 ha firmato l’autodichiarazione di compatibilità, necessaria alla nomina in Cdp. Il che significa che avrebbe dichiarato di non ricoprire incarichi politici nazionale. 

Il settimanale scrive: “Ma questo non è vero: in quel momento Sala era commissario straordinario di governo all’Expo, in piena attività, e questo lo rendeva incompatibile con il nuovo ruolo. In seguito, il candidato Pd risulta essersi poi dimesso solo da amministratore delegato della società Expo, atto annunciato il 18 dicembre 2015 e ratificato due mesi dopo, a campagna elettorale già in corso”.

Lo staff di Sala, contattato da Panorama per avere un chiarimento, le dimissioni “inviate al cda di Expo lo hanno fatto automaticamente decadere anche da commissario”. In realtà, in base alla giurisprudenza, la volontà di terminare l’incarico commissariale deve essere comunicata al governo: poiché Sala è stato nominato da un decreto del presidente del Consiglio, un altro decreto – di cui non c’è traccia – avrebbe dovuto notificare l’accettazione delle dimissioni.

Per Palazzo Chigi, però, sarebbe tutto regolare: alcune fonti sottolineano infatti come la lettera di dimissioni sia stata inviata il 15 gennaio 2016 e protocollata dalla presidenza del Consiglio il 18 gennaio 2016. Come è noto, proseguono le stesse fonti, in questi casi un atto formale di dimissioni è già pienamente efficace e non occorre alcun altro adempimento.

Sulla stessa linea l’ufficio stampa di Sala: “Panorama solleva stamattina una surreale questione di incompatibilità della mia candidatura, come chiarito rapidamente da fonti governative. Ma ciò che conta qui non è il merito, ridicolo peraltro, della vicenda. Conta l’atteggiamento di una certa stampa militante cui anche Panorama finisce per accodarsi. Con il vicedirettore Maurizio Tortorella candidato insieme a Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta ad una meschina provocazione, spiegabile solo con la volontà di non vedere i problemi politici del candidato protetto, che vanno dai nomi in lista di personaggi dal chiaro stampo razzista al tentativo, peraltro fallito, di candidare condannati in via definitiva. Per non parlare poi del disastro nazionale di una coalizione di centro destra divisa su tutto e ormai allo sbando. Sarà il buon senso dei milanesi a fare giustizia di queste miserie.”

 

 

 

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