Caso Regeni, i genitori della vittima: “Basta depistaggi, incontreremo Al Sisi”. Così i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore torturato e ucciso nove mesi fa al Cairo, irrompono in un intervista a Repubblica. Non si danno pace, come è giusto e ovvio che sia, vogliono la verità sulla morte del figlio, qualunque essa sia. “Finora ci sono stati esclusivamente depistaggi ma come ci ha detto anche Papa Francesco – noi siamo forti e pronti anche a gesti estremi. Anche incontrare il presidente Al Sisi, perché no” – e ancora aggiungono – “Speriamo non si stia preparando una nuova messinscena con capri espiatori, magari qualificati. Vogliamo la verità su quanto accaduto a nostro figlio. Ora basta”![post-correlato] I genitori di Giulio Regeni ricordano come in questi mesi si sia assistito a qualcosa di “paradossale”, con gli investigatori italiani davvero impegnati nell’inchiesta e gli omologhi egiziani invece pronti “a dare più versioni della morte di nostro figlio, partendo da quella dell’incidente stradale”. E ancora denunciano a gran voce i coniugi Regeni: ” mentre il pressing sul Cairo per arrivare alla verità continua da più parti, dall’Italia sembrano partire “segnali di distensione” verso l’Egitto. Una mossa sbagliata – sottolineano – che vanifica ogni sforzo fatto sin qui”.