di Corrado Amitrano
Il caso è finito su tutte le pagine dei giornali nazionali: le statue coperte ai musei Capitolini in occasione della visita di stato del presidente iraniano Hassan Rohani. Favorevoli, contrari, in molti hanno raccontato il proprio punto di vista. Retenews24 ha chiesto l’opinione di Philippe Daverio, sempre molto attento alle dinamiche culturali, politiche e sociali del Bel Paese.
Cosa ne pensa delle coperture adottate per le sculture dei Musei Capitolini in occasione della visita di Stato del presidente iraniano Hassan Rohani?
- E’ una gaffe comportamentale. Se pensiamo agli incontri assolutamente eleganti che hanno avuto in passato Giulio Andreotti oppure De Michelis quando era ministro degli esteri, che sapevano gestire i rapporti con maggiore flessibilità.
Quindi secondo lei il presidente del consiglio Renzi non è stato all’altezza?
- E’ stato più abile Silvio Berlusconi quando ha ricevuto Gheddaffi. In quell’occasione venne costruita una tenda.
Ma quale sarebbe dovuto essere il metro di misura per organizzare l’accoglienza di Rohani?
- Penso che se un ospite come Rohani viene da noi, considerando che è un essere abbastanza sinistro, visto le impiccagioni che si porta dietro, lo stato repressivo dal quale proviene, lo si riceve di conseguenza.
Cioè?
- Non c’è bisogno di portarlo al campidoglio ché tanto a lui non glie ne frega niente. Sarebbe stato più sensato riceverlo in un garage con delle Ferrari o delle Maserati, cioè quello che gli vendiamo e poi offrirgli un piatto di spaghetti con la pummarola n’coppa, perché gli spaghetti li mangiano anche loro e magari glie li vendiamo.
Come è possibile questo errore di valutazione?
- Pensare di essere pari è un errore. Non siamo pari con loro, noi siamo più evoluti. Non abbiamo la pena di morte, per esempio, insomma siamo diversi.
Solo interessi, dunque?
- Non hanno nulla a che vedere con noi però hanno delle cose che ci interessano: hanno il petrolio e altre cose che ci sono utili, quindi trattiamoli secondo i parametri del miglior commercio; mettendoli a proprio agio, fornendogli quelle cose che nella loro cultura, arretrata rispetto alla nostra, risultano diventare un dato necessario e poi concludiamo l’affare. La goffaggine è stata nel non avere un’idea esatta della persona con la quale si aveva a che fare.
Si potrebbe considerare simile la questione crocefissi nelle scuole?
- In parte si. Il concetto non era del tutto sbagliato, cioè, sbagliate erano le motivazioni. Noi non dobbiamo togliere i crocefissi per non urtare la sensibilità dei molti musulmani che vivono in Italia, ma dovremmo rimuoverli, eventualmente, per il rispetto di tutti i laici che vivono qui. La laicità della costituzione e quindi dello stato è uno dei volti fondamentali di questo Paese. Questi valori sono il riferimento di identità della nostra nazione.
Mi da un pensiero conclusivo?
– Vede, la questione non è contro la cultura islamica o non islamica, è per lo più contro i beduini che sono fortemente arretrati rispetto a noi. Non avendo vissuto un epoca rinascimentale, non hanno industrie, non hanno niente; se non avessero avuto il petrolio da pompare con molta probabilità pomperebbero solo le pecore.
potrebbero interessarti...
- Vertenza Gepin Contact
D’Anna ( ALA): “No a speculazioni su lavoratori” - Stragi di Parigi, arrestato il latitante Abrini
Forse era “l’uomo col cappello” di Zaventem - Il Pontefice: “Si alla comunione ai divorziati. No al matrimonio gay”
- L’ex ministro: “Meno male che l’Austria c’è e vigila sull’Europa”
- Guidi a Potenza dai pm: “Sono parte offesa”
Renzi: “Noi governo lobby? Una barzelletta”