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Campania

Capri tra meraviglie e caos: la vita di un’isola magica invasa dai turisti

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81  martina gaudino condividi 

 

Una Capri bella come sempre, ma affollata, quella descritta da Fiona Swarovski intervistata da Anna Maria Boniello per Il Mattino.

La querelle tra i sindaci di Capri e Anacapri, secondo la regina delle adorate pietre, dovrebbe presto arrivare ad un punto per rimettersi a lavoro sui veri obiettivi dell’isola più magica al mondo.
“La stilista svizzera – si legge – da oltre trent’anni trascorre a Capri lunghi periodi, e non solo in estate. Fiona Swarovski, con la sua «erre arrotondata» elenca una serie di problemi che appannano ormai da qualche anno i giorni della vacanza a Capri. Si prepara una estate difficile sull’isola sul fronte del traffico”. Un’estate all’insegna del traffico in strada e in mare, ricca, anche troppo, di turisti giornalieri e purtroppo anche sporca in alcuni tratti.

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A raccontare tutto questo, ci pensa proprio la signora Swarovski che, nel bagno quotidiano al largo di Capri, si è trovata non di rado “ immersa in un mare di plastica tritata che probabilmente era stata scaricata dalle apparecchiature che oggi si trovano sui grandi yacht”.

Come per altre isole del Golfo, anche Capri ha una necessità su tutte: il turismo di qualità. Con questo, naturalmente, non si intende la privazione dell’isola ai turisti giornalieri, ma una maggiore organizzazione dei vari tour per evitare che tutti si trovino nello stesso posto alla stessa ora. La signora dei cristalli lamenta, inoltre, la difficoltà a passeggiare in silenzio, tra la calma degli abitanti dell’isola.

A questo quadro, ha risposto il Direttore della famosissima taverna Anema e Core, cuore, letteralmente, della vita mondana dell’isola, Gianluigi Lembo. “Rispetto al passato – ha detto a Retenews24 – noto una maggiore consapevolezza dell’esistenza del problema. Anche in passato in alcune zone dell’isola regnava la confusione a causa del turismo giornaliero, ma a differenza del passato c’era un equilibrio. Oggi invece ci sono degli interessi che spingono verso una trasformazione dell’isola in un luogo in cui passare solo alcune ore prima di essere ritrasferiti altrove. C’è un orientamento culturale, prima che commerciale, che spinge a vivere la vacanza come un tour de force che porta a toccare in pochi giorni tantissime mete”.

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“In questo tritacarne – ha proseguito Lembo – Capri finisce con l’essere oggetto di desiderio di vacanzieri da toccata e fuga che, per carità, hanno tutto il diritto di vivere l’isola  come preferiscono. Non c’è dubbio, ne arrivano in troppi al giorno, la soluzione potrebbe essere di farne venire un po’ di meno ed essere in grado di assicurargli dei sevizi. E’ inutile girarci intorno. Condivido l’analisi di Fiona Swarovski in ordine all’esigenza di tutelare spirito ed inviolabilità di certi luoghi. Vedere via Krupp ancora chiusa, ad esempio, è un colpo al cuore oltre che un grave danno all’immagine dell’isola. Sull’esigenza di non trasformare l’isola in un luogo in cui tutto è concesso, in cui ogni villa diventa un luogo in cui organizzare feste stila Ibiza devo dire che sono non d’accordo con Fiona ma di più: Capri è Capri, non ha bisogno di NikinBeach e feste a gogo, ha già Paolino e Anema e Core che coniugano tradizione e modernità. Perchè inseguire modelli che appartengono ad altri contesti? Si deve smettere di inseguire a tutti i costi le esigenze degli ospiti. Ospitalità si, servilismo no. Ci sono cose che non si possono comprare e tra queste c’è di sicuro l’Anima di un luogo, sacra e inviolabile come la sua storia”.