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Politica

Brexit: il buio per l’Europa in 5 mesi. Trump, referendum e voto in Spagna

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98  pasquale napolitano condividi 

 

La Gran Bretagna saluta l’Europa. Sul piano finanziario, gli effetti sono immediati: crollo delle borse, panico per le aziende europee con sede in Gran Bretagna e rischio default per le banche. Ma è lo scenario politico dei prossimi mesi a preoccupare maggiormente i leader mondiali. Un scenario che nell’arco di cinque mesi potrebbe capovolgere gli equilibri politici mondiali. Centocinquanta giorni per liquidare l'Europa di Spinelli. In Italia, la prima conseguenza della portata del voto inglese è stata la convocazione di un vertice a Palazzo Chigi per esaminare i risvolti della Brexit e del voto dei britannici che hanno sancito l'uscita dall'Unione europea. Al tavolo, insieme al presidente del Consiglio, si sono ritrovati il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, quello dell'Economia Pier Carlo Padoan, il collega dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Marco Minniti. Perché l’Italia potrebbe subire l’ondata più devastante del Brexit: ad ottobre si vota per il referendum costituzionale sulle riforme volute dal premier Matteo Renzi. L’addio all’Europa della Gran Bretagna ha dato una carica impressionante alle forze di opposizione in Italia: Matteo Salvini e Beppe Grillo soffiano sul vento della protesta e potrebbe assestare il colpo decisivo al governo Renzi a ottobre con la vittoria del no alle riforme. In quel caso, in Italia, si aprirebbe la strada a nuove elezioni con un Renzi in caduta libera e con le forze euroscettiche, Lega Nord e M5s, pronte ad assumere la guida del Paese.  Dall’Italia alla Spagna, dove, sempre nel mese di ottobre, si rivota per le elezioni politiche, a distanza di sei mesi: la fragilità del sistema politico spagnolo potrebbe favorire l’ascesa di Podemos, una forza non squisitamente anti europeista ma comunque antisistema. Da ottobre a novembre e oltreoceano si vota per il nuovo inquilino della Casa Bianca: la sfida è tra la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Dalla sorella Gran Bretagna arriva una ventata di antieuropeismo che potrebbe portare alla vittoria all’ultraconservatore Trump che ha già promesso di chiudere frontiere e aprire una fase di nazionalismo. Un’Europa già traballante potrebbe ricevere il colpo di grazia finale con le elezioni politiche dell’anno prossimo in Germania e Francia che potrebbero spazzare via i due leader Merkel e Hollande, padri dell’ormai defunta Europa.