È proprio vero, il referendum di giovedì sulla permanenza del Regno Unito nell'Ue non lascia indifferente nessuno. In Gran Bretagna, ogni giorno, scende in campo un “leader” diverso, che sia a favore del leave o del remain. A prendere le parti della permanenza nell'Unione Europea c'è anche David Beckham: l'ex campione di Manchester United, Real Madrid, Milan e Los Angeles Galaxy si è schierato attraverso il suo profilo Facebook, mezzo attraverso il quale ha scritto che quando giocava con i Red Devils la squadra era migliore grazie all'apporto dei calciatori che arrivavano dai Paesi europei. «Viviamo in un mondo animato e interconnesso dove siamo più forti insieme», ha scritto l'ex centrocampista. Il premier David Cameron, sostenitore della campagna per la permanenza della Gran Bretagna nell'Ue, ha molto apprezzato le parole di Beckham come ha riferito durante una intervista ad Itv.
Ma non solo. Anche Matt Damon, non poco tempo fa, si è schierato a favore della permanenza. L'attore americano ha lanciato un appello transatlantico per il Remain, accusando «La folle idea che la strada migliore per il Regno Unito sia di tagliare i ponti con l'Europa e di andare alla deriva nel mare» .
Sul fronte Leave ci sono nomi altrettanto altisonanti. Rimanendo in tempo calcistico, Sol Campbell (che ha vestito le maglie Arsenal e Newcastle, oltre che della nazionale inglese) ha sostenuto che i liberi movimenti nella Ue ostacolano le squadre di calcio nazionali. «A volte guardo una partita della Premier League con qualche mediocre giocatore straniero e penso “dov'è il talento inglese”». Più netto invece Roger Daltrey, rocker degli Who, che ha fatto sapere in un post che voterà «certamente contro» la Ue.