Ecco quanto afferma la deputata di Area Popolare, Paola Binetti, sul delicato argomento della riforma costitizionale, che si andrà a votare con referendum a ottobre. “E’ facile essere d’accordo sulla riforma della Costituzione, il punto è se questa riforma soddisfa davvero le esigenze di modernizzazione del Paese, che non trovano ostacolo solo in un bicameralismo che è lungi dall’essere perfetto, ma anche nella complessa relazione tra le Regioni e il Parlamento. Più passa il tempo, più appare tutta la faziosità degli intrecci normativi in materia di sanità, soprattutto se si parte dalla distinzione del tutto artificiosa tra area sanitaria e area sociale. E’ uno dei problemi che si sta delineando con particolare intensità in queste ultime settimane e le famiglie come al solito ne pagano le conseguenze”. Analisi precisa della deputata Binetti. “Il Referendum entro la fine di ottobre chiederà agli italiani se sono d’accordo o meno con questa riforma; ma gli italiani sono memori di un precedente referendum sulla riforma costituzionale bocciato, nonostante contenesse alcune buone idee, perchè non se ne capì la portata. Non si scese nell’analisi dei punti concreti e non se ne mostrarono i veri motivi di convenienza o meno per il Paese e per il popolo italiano. Fu trasformato in un solenne rifiuto del governo Berlusconi, a prescindere da ciò che effettivamente contenesse la riforma. Oggi – prosegue Binetti – con un singolare deja vu, si sta ripetendo la stessa operazione: il fronte del no è un fronte compatto contro il governo Renzi e contro una gestione autoreferenziale del Pd, nonostante sia un governo di larghe intese. Man mano che crescono le difficoltà percepite nel Paese, compresa la disoccupazione giovanile che il Jobs Act non ha risolto; man mano che le famiglie percepiscono come poco o nulla si stia facendo per loro, mentre se ne è dissolta l’immagine pubblica; man mano che cresce l’eco del dibattito su temi come la cannabis, che dovrebbe diventare libera nell’uso e consumo, con la possibilita’ di coltivarsela in casa, o su temi come la legge sull’educazione affettiva, che in vari casi ripropone modelli di educazione ispirati alla gender theory; man mano che si assottigliano le risorse del collegato poverta’ o entrano in fase di stallo leggi molto attese come quella sul Dopo di noi; man mano che il livello di insoddisfazione cresce e il re appare sempre piu’ nudo, allora matura un atteggiamento decisamente ostile anche alla riforma costituzionale”. Continua a spiegare Binetti: “Eppure varrebbe la pena ricominciare a percorrerla passo passo, entrare nel dettaglio e valutarla seriamente, prima di essere sollecitati a dare un secco si, denso di perplessità, o un secco no, con gli inevitabili rimpianti”. Conclude l’esponente di Area Popolare, Paola Binetti: “I prossimi mesi saranno essenziali per orientare lo stato d’animo degli italiani verso una dimensione o l’altra, e il Governo dovrebbe tenerne conto in questi suoi passaggi pre-estivi”