Un appello in favore degli imprenditori onesti, amministratori di aziende che, anche se in un momento di difficoltà, hanno la possibilità di salvarsi da scenari di fallimento. Lo ha lanciato pochi istanti fa alla Camera dei Deputati, l’onorevole Giovanni Palladino, nel corso di un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.
Palladino, nel dettaglio, ha fatto riferimento alle numerose transazioni fiscali sottoscritte , fino a dicembre 2014, dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania che hanno permesso, sulla scorta della raccomandazione della Commissione europea del 12 marzo 2014, “un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza”.
L’intervento dell’Europa ha inteso garantire alle imprese in difficoltà finanziaria, ovunque siano stabilite nell’Unione europea, l’accesso a un quadro nazionale in materia di insolvenza che permetta loro di ristrutturarsi in una fase precoce in modo da evitare l’insolvenza, massimizzandone pertanto il valore totale per creditori, dipendenti, proprietari e per l’economia in generale, permettendo di dare, contestualmente, una seconda opportunità agli imprenditori onesti che rischiano il fallimento.
Il deputato ha chiesto al Governo “per quale motivo non siano stati più concessi nulla osta per la stipula di accordi transattivi (che avevano permesso di salvare, peraltro, molti posti di lavoro ndr), pur avendo le direzioni provinciali di competenza espresso parere favorevole, contravvenendo in tal modo espressamente alle disposizioni impartite dalla direzione centrale dell’Agenzia delle entrate”.
Il riferimento è alla situazione della Regione Campania, in cui aziende dal potenziale virtuoso, rischiano di pagare una lentezza di intervento da parte delle istituzioni che può creare anche una sorta di “concorrenza sleale” rispetto a imprese di altre regioni in cui, tali autorizzazioni, arrivano in modo puntuale.
Dal ministro sono arrivate rassicurazioni nel merito, riguardo le singole fattispecie, ma resta la sensazione che i ritardi segnalati da Palladino possano costituire un serio problema per le aziende per cui pendono tali richieste e che avrebbero, a rigor di logica, tutto il diritto ad una “seconda possibilità” per intraprendere un possibile “percorso di ristrutturazione”.
La contro-replica dell’onorevole al rappresentante dell’Esecutivo ha ribadito l’interesse ad accendere una luce sulla situazione complessiva delle aziende Campane. Nel corso del Question Time alla Camera Palladino ha infatti depositato una serie di proposte a favore delle aziende che, coerentemente con le disposizioni comunitarie, possano promuovere l’imprenditoria, gli investimenti e l’occupazione, contribuendo al contempo a ridurre gli ostacoli al buon funzionamento del mercato interno.