Riceve chiamata: avvocato lascia la toga ed entra in seminario. Gianluca Catania, quarantatrenne avvocato, ha deciso di appendere la toga al chiodo ed entrare in seminario. Sembrava ieri che giurava in tribunale a Vasto, invece era il dicembre del 2011. Per tutti i colleghi lui era un brillante avvocato, Gianluca però ha deciso di cambiare vita. La fede è stata più forte di tutto. Come riportato da “Il Messaggero”, ieri, 20 settembre, il giovane professionsita ha varcato la soglia del seminario di Chieti. Ad annunciarlo è stato il parroco di San Giuseppe, Don Gianfranco Travaglini.
Lui, l’avvocato, ormai ex, ha scelto invece il silenzio. La fama mediatica fornitagli da social e giornali gli è quasi molesta. Come sottolineato dallo stesso ora ciò che vuole è predisporre anima e spirito “all’abbraccio con Dio”. E per farlo la cosa migliore è che avvenga senza interferenze. Di certo, la sua scelta ha colto di sorpresa tutti, soprattutto i colleghi. La sua fede era profonda e ciò si sapeva, ma nessuno avrebbe mai immaginato che ciò lo conducesse a scegliere la vita ecclesiastica. Un percorso che si sarà fatto strada in Gianluca per gradi ma la cui forza ha determinato una scelta di vita importante che è, però, appena all’inizio. Il Seminario è solo il primo approccio che l’ormai ex togato dovrà compiere.
Il seminario è l’istituzione della Chiesa cattolica dedicata alla formazione dei candidati al presbiterato. I candidati vi ricevono preparazione culturale (principalmente filosofia e teologia), spirituale, umana e apostolica o pastorale, ma anche votati allo studio del latino. Gli studenti del seminario sono chiamati seminaristi.
L’accompagnamento spirituale personale e l’itinerario vocazionale sono finalizzati a favorire il discernimento della propria vocazione alla vita religiosa domenicana, in particolare in riferimento al passaggio alla prima fase del percorso formativo nel nostro Ordine: il prenoviziato.
Il prenoviziato, primo passo del cammino formativo per chi desidera essere accolto nell’Ordine, permette di sperimentare più da vicino la vita domenicana.
Il fine del prenoviziato è, per il candidato, il discernimento sulla propria vocazione e sulla scelta che sta per fare; per i formatori, una prima valutazione circa la previsione di un inserimento del candidato stesso nella vita domenicana.
L’ingresso nella vita religiosa avviene con il noviziato. Il noviziato è un periodo di prova per conoscere più profondamente la vocazione divina nella via domenicana, e sperimentare più direttamente il modo di vita dell’Ordine.
Il noviziato è “probationis tempus”, tempo di prova, principalmente a causa della reale esperienza di vita nell’Ordine che il novizio è chiamato a vivere. E’ il tempo forte di discernimento in cui ci si può riconoscere o più o meno adatti alla vocazione religiosa domenicana.
Il noviziato è il tempo dell’incontro con Dio, con se stessi e con gli altri, per crescere nella propria capacità di solitudine interiore. E’il tempo in cui si è avviati più direttamente e intensamente a vivere gli elementi propri della vita domenicana: lo spirito dei voti religiosi e l’osservanza regolare, la vita comune fraterna, la preghiera liturgica e personale, lo studio, qualche forma di apostolato. CONTINUA A LEGGERE