Un quadro della realtà fin troppo realistico. Una maledizione, che forse maledizione non è ma più un dato di fatto: «attori per caso» in Gomorra, che hanno lavorato nel film del 2008, ancora in manette. Questa volta il quinto interprete della pellicola finito in carcere è Salvatore Russo, 44 anni. Lo riposta il Mattino.it. I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Stella lo hanno sorpreso insieme a Giuseppe Molfetta, 36enne di Melito, e Raffaele Della Rotonda, 47enne di Scampia, anche loro arrestati, in una piazza di spaccio nella zona delle «case dei puffi». Si erano organizzati dividendosi i compiti, tra chi si occupava di accogliere i clienti e chi cedeva la droga. Nell’offerta, bussolotti imbottiti di cocaina ed eroina. I carabinieri, durante un servizio di appostamento a distanza, hanno osservato le varie fasi dello spaccio per individuare i coinvolti e le loro mansioni. Russo faceva da vedetta, controllava la strada, pronto a lanciare l’allarme nel caso si fossero avvicinata la polizia. Tutti arrestati con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio in concorso, dopo le formalità di rito i tre sono stati accompagnati nella casa circondariale di Poggioreale. Sequestrati dagli inquirenti: 122 dosi di eroina, 25 di cocaina e circa 370 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. Secondo gli investigatori i tre sarebbero vicini al clan della «Vanella Grassi», l’organizzazione criminale a cui sarebbe legata la piazza di spaccio smantellata. Anche il personaggio che Russo aveva interpretato al cinema era coinvolto nel narcotraffico, sotto la gestione di un clan: si trattava infatti dell’uomo del «battesimo del fuoco» delle nuove leve ansiose di entrare a far parte della malavita, quello che, in uno scantinato e pistola alla mano, chiedeva ai ragazzini se avessero paura e alla risposta negativa sparava sulla loro imbottitura che faceva da giubbotto antiproiettile. Una scenda diventate un vero e proprio cult del cinema italiano e internazionale.