Paura e grande panico a Londra. Infatti, verso il primo pomeriggio di ieri sera, il London City Airport, nel cuore del quartiere dei Docklands nella capitale britannica, è stato evacuato per un presunto “allarme chimico” rientrato fortunatamente senza conseguenze dopo almeno tre ore. Sono stati venticinque i passegger bloccati, che in attesa di partire, sono stati sottoposti a cure mediche sul posto a causa di difficoltà respiratorie. Altri due invece sono stati portati in ospedale. In totale dal terminal sono state eveacute circa 500 persone fra personale di volo, adetti all’areoportoe viaggiatori, accolt tuttii sulla pista. Gli immediati controlli effettuati dai vigili del fuoco e dalla polizia non hanno però evidenziato livelli significativi di sostanze chimiche, e alle 19 l’edificio è stato ufficialmente dichiarato “sicuro”. Più tardi la polizia di Scotland Yard ha fatto sapere che a causare l’incidente è stata una dispersione di gas lacrimogeno ma è stata prontamente esclusa la pista terroristica. Per tutta la durata dell’allarme lo scalo è stato chiuso. I voli in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti londinesi. Un passeggero di 21 anni ha raccontato ai media che tutti stavano cominciando ad allontanarsi di corsa dall’edificio. «Ad un tratto tutti hanno iniziato a tossire. Tutti sapevano che qualcosa non andava e tutti hanno iniziato a lasciare l’edificio. Non è scattato alcun allarme quando la gente cominciava a respirare con difficoltà». Diverso il racconto di un 35enne: «Quando sono entrato nell’aeroporto sentivamo le sirene dell’allarme antincendio e un annuncio in tre lingue spiegava che il personale ci avrebbe radunati per aiutarci a sgomberare» il terminal. «Ora siamo tutti in piedi sulla pista, sotto l’ala di un aereo perché nel frattempo ha iniziato a piovere», ha continuato. La paura arriva poco dopo di un allarme terrorismo che ha provocato ieri la chiusura di una stazione della metro a North Greenwich. Insomma la paura a Londra è grande, e la tensione è alle stelle.