Un evento rarissimo, che praticamente non capita mai, ovvero giocare di domenica a Wimbledon, che però porta malissimo all’Italia che perde la sua ultima rappresentante: con la sconfitta di Roberta Vinci gli azzurri salutano i Championships. E pensare che in in ben 130 anni di storia solo tre volte si era giocati nella prima domenica del torneo, nel 1991, 1997 e 2004. Un’eccezione che non ha portato bene a Roberta Vinci, sconfitta dalla statunitense Coco Vandeweghe in due set (6-3 6-4). Un match a senso unico che l’americana, nipote della leggenda Nba Kiki, ha chiuso al quarto set point. Seconda frazione fatale per l’italiana, sesta testa di serie, che sognava gli ottavi di finale contro Serena Williams: «Purtroppo la mia avversaria non è mai stata sotto nel punteggio. Su questa superficie si esalta, serve bene ed è molto forte e risponde alla grande. A volte mi sorprendeva. La vedevo sempre dentro il campo? Rivali come lei ti fanno giocare su un paio di scambi al massimo, sempre sotto pressione. Non pensano perchè non vogliono pensare. E’ una mia opinione, ma secondo me neppure capiscono l’importanza di un punto? Comunque sia il futuro del tennis è questo, sempre meno tattica e più potenza. Vince chi tira più forte». Vince Pouille, e vince Jo-Wilfried Tsonga, che rimonta due set di svantaggio contro John Isner prima dell’interruzione. Il francese, numero 12 Atp e del tabellone, prima pareggia i set prima di spuntarla per 19-17 al quinto set, in 4 ore e 24 minuti complessivi. Nel prossimo turno lo attende il connazionale Richard Gasquet, settima testa di serie, che ha chiuso in quattro set la pratica con lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas (26 76 62 6-3). Il quarto francese “best 16”, come non succedeva dal 1929. Il quarto è infatti Nicolas Mahut, che sfiderà Sam Querrey, che ieri ha eliminato decisamente a sorpresa Novak Djokovic, il grande favorito numero uno al mondo